Ieri invece, nel day after, tra il pranzo con i figli maggiori e le telefonate di risposta a tutti quelli che lo avevano chiamato per condividere la sua gioia, Silvio Berlusconi ha ricominciato a carburare politicamente.
E a prendere in considerazione, senza ancora decidere come muoversi ma tempo per ragionare ce n’è ancora molto, il pressing discreto o la moral suasion che subito sono state azionate da parte di molti big del partito - a cominciare Denis Verdini in prima fila - e da persone fidatissime come Gianni Letta e da amici di cui si fida da sempre.
Gli dicono: non sarebbe il momento, a questo punto, di entrare nel governo? Dopo il successo giudiziario, e mentre aumentano non tanto in Berlusconi ma negli altri le speranze che anche il processo di Napoli possa ben risolversi, cresce il partito del governissimo.
E l’ex Cavaliere, che pure con Renzi dialoga e ci fa le riforme ma da fuori e solo quelle istituzionali, a questa nuova mossa pacificatoria in clima di neo-pacificazione comincia a pensare. Sarebbe un modo, l’entrata al governo, per partecipare alla riforme economiche, quelle che contano di più. E per gestire, senza gli strepiti del passato perchè la cosiddetta «guerra civile politico-giudiziaria» sembrerebbe finita, la riforma della giustizia.
Fanta-politica? Verdini e i verdiniani, Letta a cui molto di deve la strategia istituzional-buonista di Silvio, il partito Mediaset e il Cerchio Magico non vedono di cattivo occhio il passo in avanti verso un clamoroso ritorno al governo. Pur sapendo che Renzi lo vivrebbe con difficoltà e che il Nuovo Centrodestra alfaneo non lo vede affatto di buon occhio.
TELEFONATE
Alcune telefonate che giungono ad Arcore sono di questo tipo: «Entriamo al governo. Perchè dobbiamo lasciare tutto al Ncd?». Oppure, ma è la stessa cosa: «Perchè non ci riprendiamo i posti che abbiamo lasciato a quelli di Alfano?».
La tentazione governissimo insomma c’è dentro e fuori il castello di Arcore. Ma si tratta di ragionamenti ancora da sviluppare e che provocherebbero uno choc nella politica italiana. Ma Silvio, si sa, è uno Stupor Mundi e quindi può accadere di tutto. Intanto sta accadendo che l’ex Cavaliere vuole ripartire - e ieri lo ha detto a tutti - come federatore del nuovo centrodestra. Anche se i problemi già ci sono.
La Lega di Salvini, che oggi celebra il suo congresso a Verona, sembra tutt’altro che ben intenzionata ad andare d’accordo con Forza Italia e spinge verso una deriva lepenista. Ciò preoccupa il Cavaliere che ha chiesto lumi a Maroni. E comunque, il ruolo di federatore, nelle intenzioni di Berlusconi, si accoppierà a quello di padre nobile.
Ovvero: essendo incandidabile, il passo indietro prima o poi ci sarà da parte dell’Assolto. E in pole position per la leadership del centrodestra, da vagliare probabilmente alle primarie, c’è Giovanni Toti. Silvio, se continua l’indisponibilità dei figli, per ora punta su di lui.
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