Orlando: Renzi candidato premier? Non è automatico

Orlando: Renzi candidato premier? Non è automatico
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Domenica 19 Novembre 2017, 14:25 - Ultimo aggiornamento: 15:34
Il futuro della coalizione di centrosinistra, i temi al centro dell'agenda politica, e poi la morte di Totò Riina. Sono stati questi i temi toccati dal ministro della giustizia Andrea Orlando a L'Intervista di Maria Latella su SkyTG24.

Orlando, sostenitore di un centrosinistra allargato sullo stile dell'Unione, ha teso la mano alla figura centrale di quella coalizione, Romano Prodi, che proprio nelle scorse ore ha incontrato il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi: «Credo che sia ha persona giusta per sbloccare una situazione da troppo tempo bloccata», ha detto Orlando, «Prodi va ringraziato per lo sforzo che sta compiendo e per quello che ha rappresentato».

Sulle figure su cui il centrosinistra debba puntare, insieme a Prodi, c'è anche il presidente del Senato: «Credo che Grasso possa essere una delle figure su cui ricostruire il nuovo centro-sinistra», è la convinzione espressa dal ministro della Giustizia.

Orlando ha negato l'automatismo che vuole che il candidato premier sia il segretario del Pd. «Lo dice la legge elettorale. Non c'è più automatismo tra quello che è indicato dalla coalizione e chi sarà il candidato premier. Su chi sarà il presidente del Consiglio ci sarà tempo e modo di discuterne, basta dare garanzie molto forti». Lo stesso Renzi, secondo Orlando, «ieri ha detto cose molto chiare», parlando della «pari dignità tra i componenti della coalizione».

Una coalizione più ampia possibile a sinistra, ma senza spiragli per larghe intese. È questa la strada da percorrere per il guardasigilli: «Non credo - ha detto - che un governo di coalizione con Berlusconi sia nell'orizzonte. Non credo che il Pd possa permettersi questa strada. Abbiamo fatto l'alleanza con Forza Italia in questa legislatura ma l'avevamo definita costituente. L'idea di fare una grande coalizione, senza un preciso obiettivo dal punto di vista delle riforme, non sarebbe possibile e ci porterebbe a rompere con una parte del nostro elettorato». Anche perché per Orlando «Berlusconi è un avversario politico». Rispondendo poi alla domanda se nel caso non arrivi la sentenza della Corte europea in tempo utile, Berlusconi possa candidarsi chiedendo la deroga, Orlando ha detto: «non lo so, non sono un Tar. Credo che sia giusto valutare Berlusconi come qualsiasi altro cittadino». 


Orlando si è espresso anche sul'ipotesi di un accordo tra Mdp e M5s: «Non so su quali basi potrebbe esserci questo tipo di accordo se non per coltivata ostilità verso il Pd.
Ho visto che Bersani li ha definiti un movimento di centro Io stento a vederla così perche sono antieuropei», ha aggiunto parlando ancora del movimento di Grillo.


La sinistra deve tornare a fare la sinistra anche dal punto di vista dell'agenda politica, per questo «lo Ius soli sarà approvato in questa legislatura e anche il testamento biologico: ci sono tutte le condizioni», ha assicurato Andrea Orlando, che poi ha parlato anche della morte di Totò Riina. Il ministro è convinto che la la mafia «non si ricostituirà più con una struttura gerarchica, con il capo dei capi». Orlando ha aggiunto di ritenere che alla strategia della mimesi adottata da Cosa Nostra «sia funzionale una mafia senza una commissione centrale e che in qualche modo si spalma sul territorio». Il ministro non esclude però un cambiamento radicale: «la mafia ha avuto in passato come capo un medico, come riferimenti dei professionisti e ora questo fenomeno è diventato sempre più forte. Potrebbe cambiare e trovare come punti di riferimento persone che non sono più siciliane, né calabresi né campane». Quanto ai like postati su Facebook alla foto pubblicata dalla figlia di Riina, Orlando ha osservato: «c'è un mondo che guarda con reverenza a una figura come Riina, purtroppo questo mondo sopravvive».

E sulla proposta del vice presidente del Csm Giovanni Legnini di istituire una superprocura sulle crisi bancarie, Orlando si è mostrato possibilista: «Le superprocure servono perché serve la specializzazione. Inquirenti e giudicanti tuttologi non reggono più, tutte le forme di specializzazione sono positive». Infine, alla domanda sulla possibile estradizione di Giancarlo Tulliani, il cognato di Gianfranco Fini indagato per riciclaggio dalla procura di Roma e arrestato a Dubai dopo alcuni mesi di latitanza, Orlando ha detto: «Stiamo facendo passi importanti in questa direzione. Con gli Emirati c'è un quadro di relazioni definite in questi anni. Ci sono buone probabilità»

 
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