Il ministro Orlando in Cina: «Dialogo prezioso, ma serve salto di qualità sulle rogatorie»

(Foto Ministero della Giustizia)
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Mercoledì 27 Settembre 2017, 16:57
«Una visita istituzionale con bilancio molto positivo». A parlare è il ministro della Giustizia Andrea Orlando, di ritorno da un viaggio istituzionale in Cina. «È stata un'occasione per dare un segnale di volontà di consolidamento delle relazioni bilaterali fra Italia e Cina e anche un'occasione per fare il punto sulle cose che possono essere approfondite e migliorate». 

Al centro della visita di Orlando c'era la cooperazione giudiziaria con la Repubblica Popolare. A questo era dedicata la maggior parte degli incontri del Guardasigilli con i vari rappresentanti delle istituzioni cinesi, fra cui anche il ministro della giustizia cinese Zhang Jun. «Rafforzare la cooperazione, individuare nuovi filoni, ma anche tutelare gli interessi dell'Italia. Questo è stato il senso della mia visita», ha spiegato.

«Per noi la cooperazione giudiziaria con la Cina è preziosissima, perchè è l'ambito nel quale si sviluppa anche un flusso commerciale ed economico molto importante per il nostro Paese» ha detto ancora Orlando. Fra le questioni più discusse le rogatorie, «strumento fondamentale per il contrasto alla criminalità organizzata trasnazionale», su cui il ministro della giustizia ha chiesto un salto di qualità, e la lotta alla contraffazione. «Ho visitato il Tribunale di Pechino specializzato in questa materia. Abbiamo condiviso l'opportunità di creare un canale di dialogo e costituire dei gruppi comuni di esperti. Ho colto segnali positivi su questo fronte». 

Tra i luoghi visitati da Orlando l'Istituto di Diritto Penale con il Centro G20 per la lotta alla corruzione presso l’Università Normale di Pechino, e la Corte Suprema del Popolo, dove il ministro è potuto entrare nel centro informatico, cuore da cui viene smistata e gestita tutta la giurisdizione cinese: «Al di là delle diversità, si tratta di percorsi integrabili».

Il tour istituzionale di Orlando, accompagnato da una delegazione ministeriale e dai rappresentanti degli ordini dei notai, degli avvocati e dei commercialisti è durato tre giorni, ed è caduto in un momento importante dal punto di vista politico della seconda economia del mondo. Il 18 ottobre si apre infatti l'Assemblea Nazionale del Popolo, il congresso del Partito Comunista Cinese che dovrebbe riconfermare Xi Jinping alla guida del Paese. 

«Il fatto di essere stato accolto alla vigilia del Congresso, nel momento in cui anche le relazioni diplomatiche e gli scambi internazionali rallentano, è stato un segnale di grande attenzione nei confronti dell'Italia e la conferma che c'é una forte attenzione alla cultura giuridica del nostro Paese». 
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