Alemanno lancia "Prima l'Italia": «La priorità è portare il Paese fuori dalla crisi»

Gianni Alemanno presenta il suo movimento Prima l'Italia
3 Minuti di Lettura
Domenica 13 Ottobre 2013, 15:26 - Ultimo aggiornamento: 14 Ottobre, 12:02

L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno porta a battesimo il suo movimento 'Prima l'Italia' davanti alla sala gremita del cinema Adriano.

Bandiere tricolori e l'Inno di Mameli, con una gigantografia dei due marò Salvatore Girone e Massimiliano Latorre proiettata sullo schermo, hanno aperto il ciclo di interventi.

«Noi oggi lanciamo questo movimento che è tutto incentrato sulla sovranità nazionale - spiega Alemanno - che aderisce a Officina per l'Italia, il forum organizzato da Fdi. Attorno a questa realtà deve nascere un nuovo partito del centrodestra che dia una casa a tutti quelli che vengono da An e che vogliono trovare un riferimento».

«Il nostro obiettivo - continua Alemanno - è arrivare a gennaio con un congresso fatto sulla base delle primarie.

Sarà un congresso aperto a tutti quelli che vengono da destra e che non si riconoscono in Forza Italia. Proprio Berlusconi mi ha telefonato e mi ha fatto gli auguri per questo mio nuovo progetto».

«Questo centrodestra è troppo individuale, ci vuole una iniezione di logiche di comunicazione al suo interno. Per questo è nato 'Prima l'Italia' e per questo abbiamo aderito a 'Officina per l'Italia', per collaborare alla costruzione di un nuovo centrodestra nel segno dell'unità». «Io sono solidale con Berlusconi -sottolinea- ma l'errore del centrodestra è stato quello di assecondare il passaggio da Pdl a Forza Italia andando ad applaudire l'inaugurazione della nuova sede. Il nostro non è un discorso solo di destra, ma è un progetto nel quale si possono riconoscere tutti quanti condividono i nostri valori».

«Noi siamo qua per dire che l'Italia è in pericolo, sta scomparendo. Noi abbiamo bisogno, per uscire dalla crisi di una riconquista della sovranità nazionale che oggi è solo una questione economica in rapporto alle relazioni internazionali. Noi finanziamo enormemente l'Europa, ma il ritorno che ne abbiamo non è per nulla proporzionato agli sforzi che facciamo. L'esistenza stessa dell'euro -conclude Alemanno- deve essere un punto di discussione da mettere al centro del nostro semestre di presidenza europea».

«Abbiamo un sogno e una speranza per superare questi interminabili anni di crisi, oltre il tramonto della seconda Repubblica. Un sogno e una speranza che diventano un obiettivo centrale, una stella polare attorno a cui ordinare tutte le nostre priorità politiche». «Il nostro obiettivo, la nostra speranza si racchiudono nella frase: Prima l'Italia, per portare il nostro Paese fuori dalla crisi e dal declino, per ridare sovranità al nostro popolo, per rigenerare la nostra identità nazionale. Queste affermazioni non sono retoriche, sono la risposta a un'emergenza, a un punto critico da cui discendono tutti gli altri problemi: noi oggi vediamo svanire l'Italia».

«Vediamo indebolire l'identità dell'Italia e il suo portato di civilta, che ha dato molto ai valori universali della civilta umana. Vediamo azzerata la capacita dell'Italia di affermarsi nello scenario internazionale, non solo per difendere i propri legittimi interessi ma anche per perseguire missioni di pace e di sviluppo sovranazionale». «Vediamo un'economia in crisi che non riesce piu a dare lavoro agli italiani e di conseguenza non puo neppure aiutare gli immigrati, o i paesi in via di sviluppo che potrebbero crescere insieme con noi. Oggi il nostro problema non e piu solo l'immigrazione incontrollata, ma la nuova e crescente emigrazione italiana, rappresentata dal sempre maggior numero di giovani italiani che sono costretti ad andare all'estero per studiare e per lavorare».

© RIPRODUZIONE RISERVATA