In mostra, dal 3 ottobre al 7 febbraio 2016, alla Nieuwe Kerk, ci sarà anche un calco delle celebri teste di Costantino conservate nei Musei Capitolini. Gli originali, del peso di 30 tonnellate l’uno, erano praticamente intrasportabili, sicché si è optato per un calco, maggiormente gestibile. E poi saranno visibili meravigliosi mosaici, iscrizioni, affreschi, sarcofagi, oggetti preziosi, dipinti e l’iconica mano destra di una delle statue colossali di Costantino. Il Vaticano ha prestato anche i due quadri del Veronese, Il sogno di Sant’Elena e il Sogno di Costantino. Insomma, un percorso che riporta alle radici dell’Europa e alla storia dell’Imperatore che col suo battesimo e il suo atteggiamento nei confronti dei cristiani all’indomani della Battaglia di Ponte Milvio, cambiò le sorti dell’impero. La vittoria su Massenzio, nel 312, non fu un evento di grande rilievo dal punto di vista strategico-militare, ma divenne ben presto un tassello fondamentale per un mondo nuovo, nato appunto dall’incontro di Costantino con il cristianesimo. La tolleranza nei confronti delle istanze religiose dei soggetti dell’Impero stava per concludere l’era delle persecuzioni imperiali contro i cristiani, per favorire l’evangelizzazione, disegnando il profilo dell’Europa occidentale e balcanica. Un’Europa in cui sono sbocciati i valori di dignità umana, di distinzione e cooperazione fra religione e Stato, di libertà di coscienza, di religione e di culto.
Prima del 312, il mondo mediterraneo offriva un paesaggio religioso di grande varietà: culti ufficiali in ogni città, culto imperiale diffuso in tutte le regioni sottomesse a Roma, culti locali spesso esotici, culti più personali, misterici, praticati da gruppi di iniziati, dottrine filosofiche a forte componente religiosa, giudaismo, autorizzato e almeno parzialmente controllato dall'impero.
Anche il cristianesimo era presente, ma con una situazione che rimaneva sempre incerta: fino al 260, il cristianesimo era rimasto religione illecita, perché era sprovvista di qualsiasi legittimità storica agli occhi delle autorità romane. In diversi luoghi e diversi periodi si succedettero momenti di discreta tranquillità e di persecuzioni locali, mentre le esigenze religiose degli imperatori Decio e Valeriano si tradurranno in una persecuzione generale in tutto l'impero dal 250 al 259. Quando mise fine a questa persecuzione, l'imperatore Gallieno, nel 260, implicitamente riconobbe le chiese cristiane. Poi ci fu la grande persecuzione di Diocleziano, iniziata nel 304. Il successore di Diocleziano, Galero, mise fine alla persecuzione, senza però dare soluzione alla situazione dei cristiani . Con Costantino cambiò tutto.
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