Caso Wesolowski/ Il procedimento penale avviato dalla magistratura vaticana

Caso Wesolowski/ Il procedimento penale avviato dalla magistratura vaticana
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Martedì 23 Settembre 2014, 22:24
Il procedimento penale avviato dalla magistratura vaticana contro Jozef Wesolowski, ex nunzio a Sabto Domingo accusato di pedofilia, segue per grandi linee quelli che si svolgono in Italia.

La procedura penale vaticana, infatti, è per larga parte sovrapponibile a quella italiana e ha come fonti normative il Codice di procedura penale adottato in Italia nel 1913, il cosiddetto Codice Zanardelli, e il Codice penale promulgato da Umberto I il 30 giugno 1889, cioè quelli in uso in Italia nell'epoca liberale.



TRE GRADI DI GIUDIZIO - Anche in Vaticano esistono tre gradi di giudizio: giudice unico o Tribunale, a seconda dell'entità dei reati, per la prima istanza; Corte d'Appello; Corte di Cassazione. Vi è un promotore di giustizia che corrisponde grosso modo al pm italiano, ma che per i reati minori decide anche autonomamente il rinvio a giudizio. C'è poi un giudice istruttore che nel caso di reati più complessi (come quello per i quali è accusato l'ex nunzio) ha la funzione di condurre l'istruttoria: a conclusione di questa può emettere una sentenza di proscioglimento o di rinvio a giudizio se emergono fondati indizi di colpevolezza.



SEGRETEZZA DELLE INDAGINI, PROCESSO PUBBLICO - La fase istruttoria non è pubblica, a garanzia dello stesso imputato e delle altre persone eventualmente coinvolti. L'imputato ha la facoltà di non rispondere alle domande, è assistito da uno o più avvocati che può nominare e che intervengono solo dopo il primo interrogatorio che deve essere un confronto diretto col promotore di giustizia, nella fase «sommaria» dell'inchiesta. Gli avvocati possono avere colloqui con l'imputato in qualunque momento. La fase del dibattimento invece è «pubblica»: tutti vi possono assistere, nell'aula nel Palazzo del tribunale vaticano in Piazza Santa Marta.



CUSTODIA CAUTELARE - Il termine della custodia preventiva è in Vaticano di 50 giorni, rinnovabile per altri 50 in caso di istruttorie particolarmente complesse. In caso di rinvio a giudizio parte un altro termine per la custodia cautelare che può arrivare a un massimo di tre anni, ipotesi molto remota anche perchè in genere si arriva a sentenza molto prima.



DETENZIONE - Se si giunge a una pena detentiva la Segreteria di Stato vaticana secondo le disposizioni del Trattato Lateranense (art.22) può chiedere allo Stato italiano che il condannato possa scontare la pena nel carcere italiano.



ROGATORIE - Letteralmente, richieste di collaborazione. Possono essere rivolte dalla Segreteria di stato attraverso il canale diplomatico - nunziatura - agli Stati stranieri.



RUOLO DEL PAPA - Il Papa ha il potere di intervenire in qualunque momento della fase giudiziaria e anche di decidere in favore del soggetto anche in difformità dall'esito delle indagini e del processo.



PROCESSO CANONICO - Nei confronti di Wesolowski è già stato avviato il processo canonico: il primo grado di giudizio si è concluso con la condanna da parte della Congregazione per la Dottrina della fede (l'ex Santo Uffizio) alla dimissione dallo stato clericale.
Contro questa decisione il prelato ha proposto appello e il giudizio di secondo grado dovrebbe svolgersi nel prossimo mese di ottobre.
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