Vice sceriffo uccide la moglie e la cognata: era malato di SLA

Andrew e Ashlee Steele
di Federica Macagnone
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Martedì 26 Agosto 2014, 17:50 - Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 13:44

Quando a giugno Andrew Steele, 39 anni, aveva dovuto ritirarsi dal suo lavoro di vice sceriffo dopo l'inesorabile avanzare della SLA, non aveva sostenitrice più sfegatata della moglie.

Ashlee, 39 anni, stava facendo di tutto per raccogliere i 75mila dollari necessari per le cure del marito e, ultimamente, attraverso la sua pagina Facebook, aveva promosso una campagna a favore dell'Ice bucket challenge coinvolgendo amici e parenti, entusiasti di contribuire a una buona causa.

Era tutto apparentemente perfetto in quella casa.

Tutto perfetto come può esserlo in una famiglia dove si deve convivere con la presenza di una malattia che non dà scampo. E infatti Andrew era devastato. Probabilmente lo dava poco a vedere, ma l'idea che la sua carriera e la sua vita fossero state stroncate non gli dava pace. E così aveva deciso di farla finita: ha preso una pistola e l'ha puntata contro la moglie Ashlee e la cognata Kacee Tollefsbol, prima di tentare di uccidersi nella loro casa alla periferia di Fitchburg, nel Wisconsin.

«Nessuno poteva immaginare che potesse accadere nulla di simile – ha dichiarato il capo di Andrew, lo sceriffo Dave Mahoney – la diagnosi della malattia aveva avuto un forte impatto sulla famiglia ma stavano andando avanti».

Mahoney ha raccontato che Andrew lavorava come vice sceriffo dal novembre 1998 per la contea di Dane ma si era dovuto dimettere a giugno, dopo che gli era stata diagnosticata la sclerosi laterale amiotrofica, meglio conosciuta come SLA, o morbo di Lou Gehrig. La malattia attacca le cellule nervose e può portare alla paralisi completa e alla morte.

La famiglia Steele ha due bambini, Jack e Rachael, mentre la sorella di Ashlee, Kacee, si era sposata da appena un mese e lascia quattro figli. «Stiamo cercando di capire cosa abbia spinto Andrew a uccidere due giovani donne e a lasciare sei bambini senza madre» ha detto Mahoney.

Ashlee aveva dato vita alla campagna “Duro come Steele” tramite il sito GiveForward.com. Sulla pagina web si legge che la perdita del reddito di Andrew era stata devastante per la famiglia che si ritrovava ad affrontare le spese per la malattia. Fino al momento dell'omicidio erano stati raccolti 23mila dollari a fronte di un obiettivo di 75mila. Poi, dopo la tragedia, la pagina è stata eliminata.

In molti negli scorsi giorni avevano accettato la sfida e avevano preso secchiate d'acqua gelida in testa in nome di Andrew. «Non mi sarei mai aspettato che questa iniziativa potesse raggiungere ed essere accettata da così tante persone» aveva detto l'uomo in un'intervista WMTV dopo aver bagnato la giornalista Lindsey Bramhall - le persone hanno donato, gente che io non conosco nemmeno molto bene. È difficile descrivere cosa si prova».