Vaticano, arcivescovo Tomasi: «Ok uso forza per fermare genocidio Isis dei Cristiani»

Vaticano, arcivescovo Tomasi: «Ok uso forza per fermare genocidio Isis dei Cristiani»
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Domenica 15 Marzo 2015, 15:56 - Ultimo aggiornamento: 15:57
Contro il sedicente Stato islamico e «il genocidio» che commette a danno dei cristiani in Medio Oriente serve «una protezione più coordinata, che preveda l'uso della forza per fermare le mani dell'aggressore». A parlare così è l'arcivescovo Silvano Tomasi, rappresentante del Vaticano all'Onu a Ginevra, in un'intervista rilasciata alla rivista cattolica «Crux».



«Dobbiamo fermare questo tipo di genocidio - ammonisce Tomasi - Altrimenti in futuro ci lamenteremo, chiedendoci perché non abbiamo fatto nulla, perché abbiamo permesso che accadesse una simile tragedia».



L'arcivescovo - le cui parole riecheggiano quelle pronunciate nelle settimane scorse da Papa Francesco, secondo cui «l'uso della forza è legittimo per fermare un aggressore ingiusto - sottolinea quindi che «sta alle Nazioni Unite ed ai suoi Paesi membri, specialmente quelli del Consiglio di sicurezza, determinare la forma esatta dell'intervento, ma la responsabilità (di agire) è chiara».



Ancora, il nunzio spiega che qualsiasi coalizione contro l'Is deve comprendere i Paesi musulmani del Medio Oriente, perché non può avere «un approccio occidentale», e operare sotto l'egida dell'Onu. Tomasi ha rilasciato l'intervista a Crux lo stesso giorno, venerdì, in cui ha presentato a Ginevra una dichiarazione intitolata «Sostenere i diritti umani dei cristiani e delle altre comunità, in particolare in Medio Oriente», preparata insieme alla Russia ed al Libano.



La sua speranza è che gli altri Paesi del mondo forniscano aiuti umanitari ai cristiani e agli altri gruppi che soffrono a causa dell'Is, «in modo che possano sopravvivere e lottare per i loro diritti».
Il nunzio ha quindi elogiato l'iniziativa della Francia di convocare una riunione speciale del Consiglio di sicurezza dell'Onu nei prossimi giorni per discutere della situazione dei cristiani in Medio Oriente.
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