La sua furia omicida è stata però così cieca da non fargli considerare tutte le tracce che stava lasciando in giro e che lo avrebbero tradito, come puntualmente è avvenuto: ripreso durante i suoi spostamenti da varie telecamere di sicurezza, e riconosciuto da alcuni senzatetto che lo avevano visto, Valentino è stato rintracciato e arrestato con una cauzione fissata a due milioni di dollari. Davanti a lui, dopo il processo e la condanna, si spalancheranno le porte dell'ergastolo.
Secondo la polizia, la tragedia avvenuta a Pasadena, alle porte di Los Angeles, si è svolta nel giro di poche ore. Valentino ha ucciso la moglie nella serata di mercoledì scorso in un ristorante abbandonato, l'ha smembrata e ha infilato i resti in una valigia. Poi l'ha portata in bicicletta fino alla metropolitana, è salito su un convoglio e, sceso dopo alcune fermate, è risalito in bici per raggiungere il parcheggio di un negozio di articoli per la casa nel quartiere di Cypress Park: lì, intorno all'una di notte, ha appiccato un rogo ed è fuggito. I vigili del fuoco, arrivati intorno all'1.30, dopo aver spento l'incendio hanno trovato i resti di Tina: ufficialmente il coroner non è stato in grado di capire neanche se si trattasse di un uomo o di una donna, ma secondo la polizia sembra che non ci siano dubbi sul fatto che si tratti proprio di lei.
Da quel momento è partita una gigantesca caccia all'uomo che ha portato, il giorno dopo, a far scattare le manette ai polsi di Valentino: setacciando i video delle telecamere della metropolitana e delle zone in cui era passato e interrogando diversi senzatetto che lo avevano notato (difficile passare inosservati quando si va in bici con una valigia al seguito), non è stato molto complicato arrivare fino a lui. Resta da capire il motivo di una violenza così brutale: per ora è un mistero nascosto nella mente contorta del killer.
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