La presa di posizione di Trump si inserisce in un momento di forte tensione tra l'amministrazione Usa e la Apple dopo che Tim Cook, numero uno della società, si è rifiutato di sbloccare l'iPhone di uno dei killer della strage di San Bernardino, come gli aveva ordinato un giudice in base a una richiesta dell'Fbi: per Cook costituirebbe un precedente pericoloso per la tutela della privacy. Il Dipartimento della giustizia ha ora presentato un'istanza per costringere la casa di Cupertino a rispettare il provvedimento: l'udienza si svolgerà in un tribunale della California il 22 marzo.
Cook, che ha sottolineato a chiare lettere di essere rimasto sconvolto e indignato da quella strage e di non avere alcuna simpatia per i terroristi, ha comunque definito "agghiacciante" la richiesta del magistrato. «Il governo degli Stati Uniti ha chiesto che Apple faccia un passo senza precedenti che minaccia la sicurezza dei nostri clienti - ha scritto - Noi ci opponiamo a questo ordine, che ha implicazioni ben al di là del caso legale in questione».
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