Usa, poliziotto in borghese scambiato per attentatore e ucciso dai colleghi

Usa, poliziotto in borghese scambiato per attentatore e ucciso dai colleghi
di Federica Macagnone
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Martedì 15 Marzo 2016, 15:44 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 16:17

È morto in modo assurdo, colpito dai proiettili dei suoi colleghi, durante una sparatoria provocata da un ragazzo schizofrenico che aveva deciso di fare fuoco contro i passanti e gli agenti di una stazione di polizia di Landover nel Maryland, vicino a Washington, con uno scopo preciso: farsi uccidere e far filmare ai suoi fratelli il suo attacco kamikaze e la sua morte. L'unica vittima di quell'inferno di pallottole, invece, è stato Jacai Colson, 28enne agente di polizia in servizio da quattro anni e amatissimo da tutti, generoso al punto di sacrificare la sua vita per salvare quella degli altri. «Un uomo che anche oggi, come sempre, ha fatto la differenza» hanno detto i suoi colleghi


Michael DeAndre Ford, 22 anni, e i suoi fratelli Malik, 21, ed Elia, 18, hanno messo in atto il loro folle piano domenica pomeriggio: dopo aver immortalato con un cellulare il "video-testamento spirituale" di Michael, Malik ed Elia hanno cominciato a filmare il raid del fratello maggiore che in strada ha scatenato l'inferno, sparando sui civili e contro la stazione di polizia. Colson, agente sotto copertura che vestiva abiti civili e viaggiava su un'auto anonima, è arrivato sul luogo di lavoro proprio in quel momento, intorno alle 16.30: senza pensarci due volte, ha cominciato a sparare per distrarre l'attenzione del ragazzo e permettere ai colleghi di bloccarlo. Il suo atto di generosità, però, è stato mal ripagato dalla sorte: in quel tiro incrociato ha finito per essere colpito a morte proprio dal "fuoco amico".

«Jacai ha mostrato un eroismo estremo - ha detto il capo della polizia, Hank Stawinsk - È intervenuto generosamente per salvare la vita dei passanti e dei colleghi, attirando su di sé l'attenzione di quel ragazzo. È possibile che i poliziotti che hanno sparato lo abbiano scambiato, da lontano, per un secondo attentatore, visto che lui vestiva in borghese». Ora gli investigatori esamineranno i filmati dell'attacco, durante i quali si vedono anche diverse auto e un'ambulanza colpite dai proiettili, e interrogheranno i cinque agenti presenti sulla scena per ricostruire la dinamica che ha portato alla morte di Colson. 

I tre fratelli sono stati tutti arrestati e il "kamikaze" Michael, che i parenti descrivono come schizofrenico, è ricoverato in ospedale per le ferite subite. Su di loro pendono 21 capi d'imputazione: sei per omicidio di secondo grado, sei per tentato omicidio di primo grado, nove per crimini a mano armata. La loro madre, Lisa Ford, ha avuto un attacco di cuore quando ha visto la polizia piombare in casa sua e ha saputo cosa era successo: ora è ricoverata nello stesso ospedale dove si trova il figlio. «Michael aveva bisogno di aiuto, di consulenza e terapia - dice la zia, Shanelle Ramos-Rogers - Io non so come tutto questo sia potuto accadere. Tutti noi della famiglia proviamo una vergogna infinita per questa tragedia, per la morte di quell'agente». Alla luce dei fatti, però, sembra proprio che ad aver bisogno di una terapia siano anche Malik ed Elia: se sono stati capaci di assecondare il fratello invece di fermarlo, arrivando a filmare freddamente quell'inferno di sangue e di morte, qualche problema c'è. 

Al dipartimento di polizia, intanto, sono arrivate le condoglianze della Casa Bianca e di tantissime persone. «Jacai ha illuminato la vita di tutti coloro che ha incontrato - ha detto John Teletchea, presidente di un'associazione di poliziotti - Ha fatto la differenza ogni giorno che è stato con noi e ha fatto la differenza anche in questa occasione, salvando tante vite».

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