In preda a una passione sfrenata per un suo studente 16enne, Marisela ha sedotto il ragazzo coinvolgendolo in una relazione sentimentale e sessuale durata alcuni mesi, durante i quali i due si sono scambiati almeno cinquemila pagine di messaggi: un legame intensamente cerebrale che sfociava sempre più spesso in rapporti fisici, quando lo studente andava a trovare la professoressa a casa sua. La storia, di cui nessuno aveva mai saputo nulla, è venuta a galla solo a novembre, quando il ragazzo ne ha parlato con sua madre, confessandole il rapporto che lo univa a Marisela.
La donna non ci ha pensato due volte e si è subito rivolta alla polizia: a quel punto è scattata un'indagine che, dopo due mesi, è sfociata nell'arresto della prof, che è stata immediatamente congedata dalla scuola. Portata in carcere, Marisela è uscita ieri dopo aver pagato la cauzione: tornata a casa, dovrà ora prepararsi per difendersi in tribunale da varie accuse, tra cui quella di aver abusato della propria posizione dominante e aver tradito la fiducia riposta in lei in quanto educatrice per abusare sessualmente di un minore. Un fenomeno che negli Usa sta dilagando e che non sembra arrestarsi.
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