Scambio di prigionieri Usa-Iran: Teheran rilascia 5 americani tra cui giornalista del Washington Post

Jason Rezaia
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Sabato 16 Gennaio 2016, 17:06 - Ultimo aggiornamento: 18:55
Scambio di prigionieri tra Iran e Stati Uniti. Teheran ha liberato «quattro cittadini statunitensi, incluso Jason Rezaian», il capo dell'ufficio di Teheran del Washington Post. Lo riferisce l'ìagenzia semi-ufficiale Fars. Gli Usa libereranno sette iraniani detenuti nelle carceri statunitensi. L'accordo, secondo fonti iraniane rimbalzate sui media Usa, prevede anche che gli Usa rinuncino all'estradizione di 14 iraniani accusati di aver acquistato armi dagli Usa a favore di Teheran.

Evocando «significativi motivi di politica estera», la magistratura americana procede per lasciar cadere le accuse contro quattro iraniani accusati di aver violato le sanzioni Usa contro Teheran, riferiscono inoltre alcuni media americani. I procuratori di quattro Stati (Massachusetts, New York, California e Texas) hanno chiesto ai giudici federali di ignorare le accuse contro quattro cittadini iraniani - ma dal 2008 ce ne sono decine - accusati di aver violato le sanzioni americane aiutando Teheran a procurarsi tecnologia e merci Usa.

L'Iran ha liberato anche un quinto detenuto americano che non era previsto negli accordi sullo scambio di prigionieri. E' uno studente, Matthew Trevithick, che era stato incarcerato nei mesi scorsi. Lo conferma una fonte della Casa Bianca, come riporta la Nbc. I negoziati per arrivare al risultato di oggi sono durati 14 mesi e solo nelle ultime 24 ore si sono chiusi.
I detenuti americani liberati saranno trasferiti in Svizzera a bordo di un aereo svizzero e da qui raggiungeranno la base militare americana di Landstuhl, in Germania.


Jason Rezaian, 40 anni, con doppia cittadinanza americana e iraniana, capo dell'ufficio di Teheran del Post, era stato arrestato dalle autorità iraniane il 22 luglio del 2014 assieme alla moglie Yeganeh Salehi, anche lei giornalista. Ma mentre la donna fu rilasciata dopo qualche mese, Rezaian è rimasto per oltre 500 giorni dietro le sbarre della prigione di 'Evin', carcere famoso perchè ospita prigionieri politici e intellettuali.

Dopo quasi un anno di speculazioni sul motivo della prigionia, lo scorso aprile Teheran aveva formalizzato le accuse: quattro capi d'accusa, tra cui spionaggio e propaganda contro il governo. Il processo, a porte chiuse, è iniziato lo scorso 26 maggio e finito con verdetto di colpevolezza, senza che la pena venisse resa nota. Nei mesi successivi all'arresto, l'amministrazione Obama era finita sotto accusa per il modo in cui è stato gestito il caso. Secondo alcuni repubblicani Rezaian e gli altri americani detenuti in Iran erano degli 'ostaggi'.


 
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