Fa un marijuana-party e devasta casa: i genitori lo denunciano, lui li uccide

Fa un marijuana-party e devasta casa: i genitori lo denunciano, lui li uccide
di Federica Macagnone
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Mercoledì 14 Settembre 2016, 14:54 - Ultimo aggiornamento: 15 Settembre, 19:14

Diciassette anni, i genitori fuori casa, una villa intera per far festa e un gruppo di amici pronti a un baccanale condito di marijuana. Sembrano gli elementi di “Fuori i vecchi... i figli ballano”, traduzione di “Risky Business”, che nel 1983 lanciò nel mondo delle star un giovanissimo Tom Cruise. Eppure, se allora gli schermi ci regalarono una pellicola pungente dai risvolti satirici, la vicenda che riguarda un 17enne di Eclectic, in Alabama, ha un epilogo bagnato dal sangue: Jesse Madison Holton è stato accusato di omicidio di primo grado per aver ucciso i genitori a colpi di pistola.

 

Domenica Mike Holton, ex sindaco della città, e la moglie April, entrambi 37enni, erano tornati a casa trovandola devastata dopo un party organizzato dal figlio. Non solo. Sparse per la villa, infatti, c'erano tracce di marijuana che hanno scatenato la rabbia dei genitori. Mike ha estratto delle manette da un cassetto e ha bloccato Jesse. Poi ha chiamato la polizia denunciando quanto era accaduto nel suo appartamento. «Ci ha detto che avrebbe firmato un mandato contro il figlio – ha detto lo sceriffo Bill Franklin – Stavano cercando di impartirgli un po' di disciplina, già in passato avevano avuto problemi con lui».

Quello che è accaduto dopo quella chiamata è ancora al vaglio delle forze dell'ordine. Secondo una prima ricostruzione della polizia, Jesse è riuscito a liberarsi, ha preso la pistola del padre e ha fatto fuoco contro i genitori: un colpo di pistola alla testa di entrambi che si è rivelato fatale. Poi si è diretto a casa dei vicini dicendo loro che i suoi avevano una discussione violenta. Poco dopo la polizia era dietro la porta degli Holton: una volta entrati in casa, gli agenti hanno scoperto il corpo di Mike disteso sul letto, mentre April giaceva a terra in fin di vita. È stata trasportata con urgenza in ospedale, ma si è spenta lunedì pomeriggio.

Interrogato dalla polizia, Jesse ha raccontato che i suoi genitori avevano avuto una rissa e che il padre aveva commesso un omicidio-suicidio. Tuttavia la versione del ragazzo è stata subito smentita dalle prove raccolte in poco tempo dagli agenti. «L'angolo di entrata del proiettile non è compatibile con un suicidio. È escluso che Mike si sia rivolto la pistola contro e abbia sparato – ha continuato Franklin - April ha subito anche una ferita alla mano: ha tentato di farsi scudo e il proiettile le ha attraversato le dita prima di colpirla alla testa. In poche parole, il racconto del ragazzo fa acqua da tutte le parti».

Jesse, nonostante abbia continuato a negare di aver ucciso i genitori, è stato arrestato: verrà giudicato come un adulto per il duplice omicidio.
Per adesso si trova nel carcere di Elmore County dove rimarrà in attesa del processo con una cauzione fissata a 150mila dollari. I due fratellini del ragazzo sono stati affidati ad alcuni parenti. «Si tratta di un giovane con una storia di problemi emotivi - ha concluso Franklin – È come se non provasse alcun sentimento, alcuna emozione per quello che è successo».

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