Rispetto al 2014, si è dunque assistito nell’anno che sta per terminare ad una impennata di migrazioni: si parla infatti di 216mila rifugiati contro il milione del 2015. Il 49% di questi è di origine siriana, il 21% arriva dall’Afghanistan e l’8% dall’Iraq. Anche Eritrea, Pakistan, Nigeria, Somalia e Sudan sono segnalati dall’agenzia Onu tra i paesi di provenienza. Sono per la maggior parte uomini coloro che decidono di tentare la fortuna nel Vecchio Continente, il 17% sono donne e il 25% bambini. Il numero totale di morti e dispersi in mare è di 3735.
Questi dati confermano ancora una volta come la crisi dei migranti in Europa sia la più grave dalla Seconda Guerra Mondiale. “Molti di loro partono spesso su gommoni malandati e imbarcazioni insicure nel disperato tentativo di raggiungere l’Europa- si legge in una nota sul sito dell’Unhcr -. Hanno bisogno di protezione internazionale, in fuga da guerre, violenze e persecuzioni nel loro paese d’origine”.
E i viaggi continuano anche in questi giorni nonostante il maltempo e le condizioni non ottimali del mare. Sempre la BBC ha raccontato che un gruppo di trafficanti di esseri umani turchi sta offrendo partenze low cost, una serie di veri e propri saldi per i rifugiati che vogliono raggiungere il Vecchio Continente. Secondo quanto testimoniato da Nancy Ahmed, infermiera siriana con l’ambizione di raggiungere le coste greche, “hanno proposto grandi sconti perché il mare era grosso e stava piovendo. Era rischioso ma ci hanno detto che sarebbe andata bene”.
Il portavoce dell’Unhcr nella penisola ellenica, Ron Redmon, ritiene che proprio i viaggi scontati abbiano contribuito ad un forte aumento degli annegamenti nei giorni scorsi. “I trafficanti hanno proposto prezzi più bassi del 50% rispetto ai giorni normali per viaggiare in situazioni di vento e pioggia e su barconi di legno piuttosto che su gommoni, su cui caricano tra le 300 e le 400 persone. Se affondano, la guardia costiera non può arrivare a tutti. Questo è quello che stiamo vedendo adesso”.
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