Ucraina, accuse reciproche di violazione tregua. Mosca: «Reagiremo ad eventuali sanzioni Ue»

Ucraina, accuse reciproche di violazione tregua. Mosca: «Reagiremo ad eventuali sanzioni Ue»
3 Minuti di Lettura
Sabato 6 Settembre 2014, 12:44 - Ultimo aggiornamento: 14:29
Prime accuse reciproche sulla violazione del cessate il fuoco nell'est ucraino: dapprima Vladimir Macovich, presidente del consiglio supremo dell' autoproclamata repubblica di Donetsk, ha denunciato che ieri sera alle 21 locali ci sono stati parecchi lanci di razzi alla periferia di Donetsk. Poi il portavoce militare ucraino Andrei Lisenko ha sostenuto che dopo l'entrata in vigore della tregua è stata sparata una decina di colpi contro alcune posizioni dell' esercito governativo. Finora sembrano provocazioni isolate.



L'avvertimento di Mosca. Mosca ha ammonito oggi che reagirà in caso di nuove sanzioni da parte della Ue legate alla crisi ucraina. «Se la nuova lista di sanzioni della Ue entra in vigore, ci sarà sicuramente una reazione da parte nostra», ha dichiarato il ministero degli esteri russo, all'indomani della firma dell'accordo per il cessate il fuoco.

Intanto la Russia apre in via permanente della base militare nell'Artico, nell'arcipelago delle Isole della Nuova Siberia. «L'obiettivo principale di un nuovo spostamento di un'unità della Flotta settentrionale nell'Artico è quello di assicurare personale, equipaggiamenti e materiale all'unità tattica che d'ora in avanti sarà stazionata sulle isole della Nuova siberia in modo permanente», si legge in una nota del comandante della Flotta, l'ammiraglio Vladimir Korolyov. È di fatto dall'estate dello scorso anno che unità militari russe sono sono state dislocate nell'arcipelago in cui è stata riaperta la base sovietica chiusa negli anni Novanta.
Quattro rompighiaccio e dieci navi militari vi stazionano oramai da mesi. Ma ora si annuncia la partenza alla volta dell'Artico da Severomosk di un gruppo navale (il cacciatorpediniere Ammiraglio Levchenko, le navi da guerra Georgy Pobedonosets e la Kondopoga, la nave cargo Sergei Osipov e la nave da soccordo Pamir e quella per il supporto Alexander Pushkin). Il Cremlino ha definito nei mesi scorsi un «piano di sviluppo socioeconomico» per il periodo 2017-2020 dell'Artico che include un sistema di basi navali con navi e sottomarini con il compito di proteggere i nuovi giacimenti nella regione destinata a diventare il reale terreno di scontro con l'Occidente. Dello sviluppo della cosiddetta «infrastruttura dell'Artico» è stato incaricato il vice premier con delega alla difesa Dmitry Rogozin.




La posizione dell'Italia. Sull'Ucraina, «dobbiamo dare con fermezza il nostro messaggio a Putin, non con espressioni da guerra fredda»: lo ha detto Matteo Renzi nell'intervista trasmessa questa mattina dalla radio francese Europe 1. «Spero - ha aggiunto Renzi - che lui torni alla saggezza, alla visione di un ordine globale che ha bisogno della Russia. Con la Russia è più facile anche risolvere il problema dello Stato islamico in Iraq. Dobbiamo dare un messaggio chiaro, non accettiamo l'attuale situazione in Ucraina, siamo sempre pronti a discutere sulla situazione internazionale, ma dobbiamo tornare alle regole internazionali».
© RIPRODUZIONE RISERVATA