A Michael Flynn Trump, travolto dal “caso Russia” è stato a malincuore costretto a rinunciare.
Il presidente lo aveva fortemente voluto e anche a distanza di mesi dalla sua uscita, continua a usare parole di elogio per il suo ex consigliere alla sicurezza nazionale. Ora traballa il ministro della Giustizia James Sessions, che per mettersi al riparo dalla critiche scelse di astenersi dalla indagini sul Russiagate. La scure di Trump si è poi scagliata contro i procuratori generali dell'era Obama e in particolare con il potente procuratore di New York Preet Bharara. Alla richiesta di dimissioni di Trump, Bharara replicò: «Mi cacci». E Trump lo licenziò in tronco.
Priebus e Spicer sono caduti sotto quella che sembra la scure del nuovo fedelissimo di Trump, il direttore della comunicazione Anthony Scaramucci. Con la sua nomina rischia Steve Bannon, il controverso stratega della Casa Bianca dalle posizioni di estrema destra che Trump aveva messo nel Consiglio nazionale per la sicurezza. Salvo poi “sollevarlo” da quell'incarico in seguito alle feroci polemiche.
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