Trump pubblica il certificato medico e rompe la tregua: Clinton sta in piedi a fatica

Trump e Clinton
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Giovedì 15 Settembre 2016, 17:41 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 15:47

La guerra Trump-Clinton sul tema "salute" è ufficialmente aperta. Il candidato repubblicano per la Casa Bianca Donald Trump ha fornito al Washington Post un certificato medico firmato dal suo dottore di fiducia, Harold N. Bornstein, da cui emerge che sulla base degli ultimi test effettuati il tycoon è in sovrappeso e presenta un livello alto di colesterolo. In generale tuttavia lo stato di salute del candidato è descritto come «eccellente».

Nella lettera si specifica che Trump assume un medicinale per abbassare il livello di colesterolo (rosuvastatin) e un basso dosaggio di aspirina. Nel documento sottoscritto dal dottor Bornstein si sottolinea inoltre che Donald Trump non assume prodotti a base di tabacco o alcol.

Quando si guarda allo specchio Donald Trump vede un uomo molto più giovane dei suoi 70 anni:
«direi che vedo una persona di 35 anni», ha confidato in tv al The Dr Oz show. Il tycoon ha raccontato anche che quando gioca a golf con il trentanovenne Tom Brady, quarterback dei New England Patriots, sente «di avere la sua stessa età. È folle».

Trump ha rotto quella sorta di tregua che finora lo aveva portato a non cavalcare il malore accusato da Hillary Clinton a Ground Zero e la polmonite che la candidata democratica sta curando con gli antibiotici. «C'è qualcuno di voi che pensa che Hillary Clinton sia capace di stare in piedi per un'ora?», ha chiesto alla platea di sostenitori durante un comizio in Ohio. «Non lo so», ha aggiunto. Finora il candidato repubblicano si era limitato a fare gli auguri di pronta guarigione alla rivale, mentre la sua campagna si era limitata a denunciare la mancanza di trasparenza dello staff di Hillary che non ha reso pubblica la diagnosi di polmonite fino al malore di domenica.

Trump, inoltre, ha promesso una crescita annuale dell'economia di almeno il 3,5%, ben al di sopra delle attuali proiezioni, e 25 milioni di posti di lavoro nel caso diventi lui presidente. La sua ricetta, stando alle anticipazioni della campagna, prevede anche tasse più basse (in particolare per le aziende, che non dovrebbero pagare più del 15%, contro il 35% attuale), e una riduzione delle regolamentazioni. Il tycoon proporrà un taglio delle tasse di 4.400 miliardi di dollari. A suo avviso, la crescita economica generata dal suo piano contribuirà a coprire il costo della riduzione fiscale.

Donald Trump, inoltre, ha promesso che se verrà eletto alla Casa Bianca venderà alcuni suoi asset stranieri per evitare possibili conflitti di interesse nella gestione della politica estera. In una intervista alla Fox, il candidato repubblicano ha detto anche che taglierà i legami con le sue società, affidandole ai figli e ai manager che non ne discuteranno con lui. Una soluzione che non offre garanzie, a differenza dei 'blind trust', scelto da molti altri dirigenti eletti a cariche pubbliche.


Trump ha affermato anche che se eletto presidente nominerà Petere Thiel -co-fondatore di Pay Pal- come giudice della Corte Suprema al posto del defunto Antonin Scalia. Lo avrebbe confidato lo stesso Thiela suoi conoscenti, scrive l'Huffington Post. Non è tuttavia chiaro se Trump abbia effettivamente offerto di nominare Thiel o se sia soltanto stato fatto il suo nome. Intanto, sul fronte 'ufficialè, la addetta stampa della campagna di Trump, Hope Hicks, ha negato che l'offerta sia stata avanzata o che se ne sia parlato. Sul campo democratico invece Hillary Clinton non sembra voler seguire le indicazioni di Barack Obama circa alla nomina per la Corte Suprema nel caso di sua elezione alla presidenza. In un programma radiofonico la candidata ha infatti lasciato intendere di voler guardare oltre il nome di Merrick Garland proposto da Obama se al suo eventuale insediamento alla Casa Bianca a gennaio il posto dovesse essere ancora vacante, segnala l'agenzia Bloomberg.

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