Uccidere giovani, perché la jihad infrange il tabù

di Alessandro Orsini
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Mercoledì 24 Maggio 2017, 00:01
I terroristi islamici giustificano l’uccisione dei bambini in tre modi principali. Il primo, molto diffuso negli attentati in Palestina, è di tipo militare. In questo caso i terroristi affermano che i bambini di oggi saranno i soldati israeliani di domani. Questa logica di ragionamento è stata riassunta da Ahlam Tamimi.

Si tratta della terrorista che organizzò l’attentato contro la pizzeria “Sbarro” di Gerusalemme, il 9 agosto 2001. Morirono 15 civili, tra cui sette bambini e una donna incinta. In una video intervista, Ahlam Tamimi sorride compiaciuta alla notizia di avere causato la morte di così tanti bambini. Perché? I cittadini israeliani sono obbligati al servizio militare. Anche quando tornano alla vita civile, possono essere chiamati alle armi per combattere contro i gruppi palestinesi. Meglio che muoiano prima di indossare la divisa.

Il secondo modo di giustificare l’uccisione dei bambini, molto diffuso negli attentati contro le città occidentali come Manchester, è di tipo politico-ideologico. Le società occidentali sono rette da democrazie rappresentative basate sul principio della laicità delle istituzioni ovvero sulla distinzione tra potere politico e potere religioso. Agli occhi dei terroristi islamici, la laicità delle istituzioni, combinata con il principio democratico, è un sacrilegio. Le leggi con cui gli uomini devono governarsi sono state già indicate da Dio e sono contenute nei testi sacri dell’Islam. È dunque sacrilego che gli uomini, raccolti in parlamento, perdano il loro tempo a ragionare sul modo in cui organizzare la vita pubblica e quella privata. L’omosessualità, ad esempio, è un peccato. I parlamentari dovrebbero limitarsi a emanare leggi per punirla. Non è in loro potere stabilire se sia lecita oppure no. Lo stesso discorso vale per la sottomissione della donna all’uomo. I governanti dovrebbero limitarsi a emanare una serie di leggi per impedire l’emancipazione delle donne. I terroristi islamici dicono che i cittadini occidentali, essendo liberi di eleggere i propri governanti, devono assumersi la responsabilità delle loro azioni in politica estera. Se i governanti inglesi bombardano le postazioni dell’Isis in Siria e in Iraq, tutti gli inglesi sono responsabili di quei bombardamenti. Questa logica di ragionamento è contenuta in un documento attribuito a Bin Laden, noto come “lettera agli americani”, diffuso il 24 novembre 2002 in lingua inglese. Il brano che segue è uno dei più utili per entrare nell’universo mentale dei terroristi dell’Isis che colpiscono le città come Manchester: “Gli americani sono quelli che pagano le tasse con cui vengono finanziati gli aerei che ci bombardano in Afghanistan”. Bin Laden non invitava ad accanirsi contro i bambini occidentali. Tuttavia, metteva in conto che potessero morire in un attentato, come quello del 7 luglio 2005 contro le metropolitane di Londra, ed era attrezzato ideologicamente per giustificare una simile eventualità. Il terzo modo di giustificare l’uccisione dei bambini occidentali è di tipo analogico. L’analogia è un rapporto di somiglianza tra due fatti. Siccome alcuni bombardamenti occidentali hanno provocato la morte accidentale di decine di bambini musulmani, i terroristi islamici ritengono ammissibile che un attentato terroristico possa provocare la morte accidentale dei bambini occidentali. In questo caso, la logica di ragionamento dei terroristi islamici si riassume nella formula: “Se muoiono i bambini musulmani, possono morire anche i bambini occidentali”. Allo stato attuale delle nostre conoscenze, non risulta che un’organizzazione terroristica abbia pianificato, in modo strategico, di uccidere i bambini occidentali al posto degli adulti. Ciò che hanno deciso è di colpire i civili occidentali nella loro vita quotidiana. In realtà, la strage di Manchester è stata ispirata dalla prima regola che i kamikaze sono tenuti a imparare: “Gli attentati si conducono in luoghi affollati e senza controlli”. I luoghi molto affollati sono i ristoranti, gli aeroporti, le metropolitane, le chiese, i concerti, i cortei pubblici e le vie del centro. La seconda regola dice che è preferibile che i luoghi affollati abbiano anche un valore simbolico. Tuttavia, la prima regola deve prevalere sulla seconda. L’importante è uccidere il maggior numero possibile di occidentali. Tra una chiesa con dieci fedeli e un concerto con mille ragazzi, il kamikaze è tenuto a scegliere il secondo obiettivo. La strage di Manchester si spiega con l’esigenza militare di infliggere il maggior numero di perdite al nemico. Quanto afferma l’Isis, nel suo comunicato di rivendicazione contro i giovani crociati, è una giustificazione a posteriori per farci più paura.
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