Hanno resistito quasi 50 ore al buio e schiacciati dalle macerie del palazzo crollato a Taiwan sabato scorso in seguito ad un violento terremoto che ha colpito il Paese del Sud Est asiatico. È una storia a lieto fine quella di una donna e di un uomo estratti vivi dagli oltre ottocento vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di salvataggio. Come ha riportato il canale televisivo Eastern Broadcasting Corp, la fortunata si chiama Tsao Wei-ling: rifugiatasi sotto il corpo del marito, che invece non ce l’ha fatta, ha attirato l’attenzione dei soccorritori urlando a squarciagola: «Sono qui». Della sua famiglia è l’unica ancora viva, dopo che anche il suo bambino di due anni è stato trovato senza vita.
Un secondo sopravvissuto, di 41 anni, è stato estratto cosciente dal sesto piano. Entrambi sono stati trasportati in elisoccorso in ospedale. Gli agenti hanno anche registrato segni di vita da una ragazza di 28 anni, una lavoratrice originaria del Vietnam, e da una bambina di 8, intrappolate sotto le macerie ma miracolosamente vive. «La sua pressione sanguigna è ottimale, anche se è sotto choc. Le abbiamo chiesto se ci fosse qualcosa che non andasse e lei ha scosso la testa», ha detto uno dei soccorritori.
Tuttavia, si pensa che ci siano ancora ben 100 persone ancora sepolte nel palazzo dopo il crollo, che ha già fatto 36 morti mentre 170 sono finora coloro che sono stati tratti in salvo dopo che la struttura di 17 piani si è piegata su stessa in seguito al violento terremoto.
Il sisma si è verificato alle quattro del mattino, ora locale. L’epicentro della scossa, durata una quarantina di secondi, è stato individuato a circa 40 chilometri a sud est della città. Un testimone ha riferito che i primi due piani del palazzo, che ospita 60 famiglie, si sono letteralmente sgretolati. L’ultima volta che questo Paese è stato alle prese con una emergenza simile, nel 1999, più di 2400 persone persero la vita.
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