Terrore a Sydney, ecco chi è il sequestratore

Terrore a Sydney, ecco chi è il sequestratore
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Lunedì 15 Dicembre 2014, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 16:41
L'uomo che si è barricato in un caffè di Sydney, tenendo in ostaggio decine di persone, è un predicatore 50enne di origini iraniane: lo scrivono i media australiani, tra cui il Sydney Herald, citando fonti di polizia.



L'uomo sarebbe Man Maron Monis, «già noto alle forze di sicurezza per aver scritto lettere minacciose alle famiglie dei soldati australiani uccisi» in Afghanistan. Haron è attualmente libero su cauzione in seguito ad una serie di accuse per reati violenti.



A quanto riferisce il Sydney Morning Herald, l'uomo si autodefinisce un predicatore religioso ed è ben conosciuto dalle autorità giudiziarie, sin dal caso delle lettere ai familiari dei militari per le quali fu condannato nell'agosto 2013 a 300 ore di lavoro nei servizi sociali. Man Haron Monis, questo il suo nome completo, è stato poi formalmente accusato l'anno scorso di complicità nell'omicidio dell'ex moglie e madre due suoi due figli.



La donna, Noleen Hayson Pal, è stata accoltellata e data alle fiamme in un appartamento di Sydney. Dell'omicidio è accusata la fidanzata di Monis, Amirah Droudis, assieme alla quale aveva scritto le lettere offensive. Lo scorso aprile Monis, che si fa chiamare anche Sheikh Haron o Mohammad Hassan Manteghi, è stato infine formalmente accusato per comportamento indecente e violenze sessuali risalenti al 2002 quando faceva il "guaritore spirituale" in un sobborgo di Sydney, spacciandosi per esperto di astrologia, meditazione, numerologia e magia nera.



La notizia dell'inchiesta ha portato ad altre 40 denunce per un totale di 50.
Nato in Iran, Monis dichiarava sulla suo sito di essere perseguitato per motivi politici e si paragonava a Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks. «Dato che il governo australiano non può tollerare le attività dello sceicco Haron, sta cercando di danneggiare la sua immagine con false accuse - si legge - ed esercita pressioni per fargli cessare ogni attività e metterlo a tacere. Ma a Dio piacendo, Man Haron Monis non interromperà la sua attività politica contro l'oppressione».
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