Strage a Tunisi, Gentiloni: «Due italiani dispersi, attendiamo conferma sulle vittime»

Strage a Tunisi, Gentiloni: «Due italiani dispersi, attendiamo conferma sulle vittime»
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Giovedì 19 Marzo 2015, 09:03 - Ultimo aggiornamento: 14:44
«Il bilancio complessivo delle vittime italiane, al momento due persone identificate e decedute, due persone definite 'irreperibilì, il che vuol dire che purtroppo quindi si temono timori molto seri nei loro confronti ma non diamo comunicazioni ufficiali fino a che queste persone non sono state identificate, le famiglie sono già state avvisate. Poi ci sono una serie di feriti, di cui uno in condizioni particolarmente gravi». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, nel corso di un'audizione in Commissioni riunite Esteri e Difesa sull'attentato di ieri a Tunisi.



Un team dell'Unità di crisi della Farnesina «è da stamattina a Tunisi, oltre che per gli accertamenti, anche per dare una mano alle famiglie dei feriti e delle vittime». Ma l'Italia «è un Paese sicuro che deve essere in allerta nei confronti delle minacce terroristiche, ma non deve sentirsi un Paese in guerra». «Siamo in contatto con le autorità locali e con l'intelligence di altri Paesi», ha aggiunto il capo della diplomazia italiana.



«Stiamo facendo quello che è il mestiere di uno Stato democratico: proteggere i nostri confini, alzare i livelli di sicurezza sui possibili bersagli del terrorismo. Abbiamo rafforzato - ha sottolineato il ministro degli Esteri - la presenza navale nel mediterraneo, per ora non c'è una commistione tra fenomeni migratori e terrorismo ma non possiamo escluderla. Insomma nessun allarmismo ma tutti i nostri livelli di allerta e attenzione sono al massimo. Non è tecnicamente massima allerta perché non ci sono notizie di minacce specifiche verso l'Italia».



«Oggi in Italia tutti i livelli di allerta di mobilitazione delle forze di sicurezza sono al massimo e concentrati sulla minaccia terroristica». Precisando però che «tecnicamente» siamo in una «fase di pre massima allerta» terrorismo perchè l'intelligence non ha «minacce specifiche». All'indomani dell'attacco terroristico di Tunisi il ministro Gentiloni esorta da una parte a non cedere a «nessun allarmismo», ma dall'altra sottolinea che «è chiaro che tutti i meccanismi di allerta in Italia sono al massimo. «Dobbiamo proteggere i nostri confini, i nostri concittadini ed alzare i livelli di sicurezza sui possibili bersagli del terrorismo, tutte cose - ha assicurato Gentiloni - che il ministero dell'Interno sta facendo. I nostri servizi di intelligence sono attivi, abbiamo rafforzato la presenza navale nel Mediterraneo e finora - ha aggiunto - non esistono elementi di connessione tra fenomeno migratorio e terrorismo, ma nessuno può in teoria escluderlo».



Ma per Gentiloni bisogna stare attenti, la Francia insegna. «Gli attacchi non vengono sempre da fuori. Ci vuole vigilanza sulle nostre frontiere ma attività di intelligence anche all'interno, contro i lupi solitari. È un problema con cui dovremo convivere a lungo ma dobbiamo farlo senza isteria, senza sacrificare le nostre libertà. Non possiamo sacrificare la libertà di circolazione, la libertà di manifestazione solo perché c'è stato un attacco terroristico. Dobbiamo reagire con la forza della democrazia».
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