Naufragio migranti, Schulz: «Contro barconi servono operazioni polizia internazionale, non militari»

Naufragio migranti, Schulz: «Contro barconi servono operazioni polizia internazionale, non militari»
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Giovedì 23 Aprile 2015, 19:17 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 01:45
«Non vedo come i militari possano neutralizzare i barconi: penso a operazioni di polizia internazionale in collaborazione con i Paesi della sponda sud: indagini su dove stanno queste imbarcazioni, grazie anche a intercettazioni, in modo da trovarle e distruggerle». Lo sottolinea il Presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz, che a margine del Consiglio Ue, chiede con urgenza un maggiore impegno degli Stati membri sul fronte del soccorso a mare.



«Servono impegni finanziari, numeri di navi e di uomini di gran lunga maggiori rispetto a quelli di cui si discute - ha attaccato Schulz - Penso a un intervento in stile 'Mare Nostrum'. Non sono d'accordo con la critica generalizzata all'Europa: il Parlamento e la Commissione da decenni mette in evidenza questa emergenza. Il punto è a che a decidere sono i singoli europei, non Bruxelles, ma Londra, Berlino, Roma, Madrid. È un mix un po' più complicato di quanto si voglia fare credere. Spero che questo Consiglio porti a risultati in tal senso».



LE CRITICHE DI OXFAM

"Le conclusioni emerse dal vertice appena concluso a Bruxelles, non soddisfano le necessità e i bisogni di centinaia di migliaia di persone in fuga da fame, guerra e povertà". Lo denuncia Oxfam, confederazione internazionale specializzata in aiuti umanitario e progetti di sviluppo, in un comunicato definendo "inaccettabile l'idea di impedire ai migranti la possibilità di raggiungere le coste dell'Europa".



"Un provvedimento a cui si aggiunge un altro dato sconcertante: la disponibilità dell'Unione europea al reinsediamento su base volontaria di soli 10 mila migranti.
Si tratta di meno di 360 persone per Stato membro, una quota irrisoria rispetto agli attuali flussi migratori verso il nostro continente", prosegue la nota di Oxfam che esprime apprezzamento per "l'aumento di fondi" a Triton ma la considera un'operazione inadeguata "ad affrontare la crisi umanitaria attualmente in corso nel Mediterraneo, che necessita un'operazione di ricerca e soccorsi per evitare nuovi stragi". Oxfam esprime, inoltre, "grande preoccupazione riguardo l'ipotesi dei rimpatri 'rapidi' dei migranti individuati come irregolari, una misura che potrebbe non considerare la tutela dei diritti di queste persone e la valutazione dell'effettiva situazione dei loro paesi di provenienza".
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