La zona in cui il drone sarebbe rovinosamente atterrato - le immagini lasciano pensare che non sia stato colpito da proiettili - è posta sotto il controllo del governo iracheno, e questo lascerebbe sperare che nessun gruppo combattente non ufficiale - soprattutto Isis - possa esserne entrato in possesso. Ciononostante i timori ci sono. Già in passato altri attori regionali come l'Iran sono riusciti a creare dei droni clonando la tecnologia di quelli americani caduti sul loro territorio. Per questa ragione un caso simile, risalente a maggio di quest'anno, aveva immediatamente attivato un'operazione di recupero dei resti rimasti sul terreno.
L'MQ-1C, monomotoreturbo a elica spingente, evoluzione del famoso Predator, costa circa 21 milioni di dollari ed è uno degli esempi più raffinati della tecnologia bellica americana. Secondo quanto riportato da fonti statunitensi, dal 2001 a oggi più di 400 droni sarebbero caduti. Tra le ragioni ci sono i difetti meccanici, l'errore del pilota, le condizioni metereologiche, un guasto al sistema radio. Più rari quelli abbattuti dal nemico.
E mentre gli iracheni si pavoneggiano sui social con i loro selfie da 21 milioni di dollari, qualcuno negli Stati Uniti non deve essere esattamente felice di quanto accaduto.