L'inquinamento da particolato così come l'ozono e il biossido di azoto causano o peggiorano problemi respiratori, malattie cardiovascolari, cancro e portano ad aspettative di vita più brevi, riferisce l'Eea. Non solo. L'ozono, a livello di troposfera, è anche ritenuto responsabile della bassa resa delle colture. Il report dell'agenzia europea, che si riferisce al periodo 2000-2014, utilizza i monitoraggi di oltre 400 città. Nonostante i miglioramenti, circa l'85% degli abitanti delle città dell'Ue nel 2014 sono stati esposti a inquinamento da particolato a livelli ritenuti dannosi per la salute dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
«La riduzione delle emissioni ha portato a miglioramenti della qualità dell'aria in Europa, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili per la salute umana e l'ambiente», ha detto Hans Bruyninckx, a capo dell'agenzia con sede a Copenhagen. Sono necessari - ha aggiunto - maggiori sforzi da parte delle autorità pubbliche e delle imprese, così come dei cittadini e ricercatori. Il report definisce l' inquinamento da particolato come una miscela di minuscole particelle e goccioline liquide composte da diversi elementi tra cui acidi, metalli, particelle di suolo o polvere. Fonte principale è la combustione di carbone e biomassa da parte di industrie, centrali elettriche e famiglie. Altre fonti di inquinamento sono i trasporti, l'agricoltura e l'incenerimento dei rifiuti.
Strasburgo vara nuovi limiti a inquinanti aria. Imporre limiti più bassi ai principali inquinanti per abbassarne entro il 2030 la quantità nell'atmosfera sotto i livelli del 2005. È l'obiettivo di una direttiva approvata dal Parlamento europeo in seduta plenaria.
Le particelle incriminate vanno dal biossido di zolfo, causa delle piogge acide, al particolato che può causare malattie respiratorie e cardiovascolari.
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