Siria, accordo Usa-Russia: cessate il fuoco da lunedì. Sì di Damasco

Siria, accordo Usa-Russia: cessate il fuoco da lunedì. Sì di Damasco
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Sabato 10 Settembre 2016, 01:10 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 13:06
Il governo di Damasco ha accettato l'accordo di cessate il fuoco a partire da lunedì sera in Siria. Lo riferisce l'agenzia ufficiale Sana con una scritta «urgente», precisando inoltre che l'intesa tra Usa e Russia «è stata raggiunta con l'approvazione del governo siriano».

Stati Uniti e Russia hanno trovato un accordo per un cessate il fuoco che aiuti a portare il martoriato Paese verso una transizione politica, anche attraverso una collaborazione militare sul campo: un accordo che entrerà in vigore appunto dal tramonto di lunedì e che se applicato segnerà un punto di svolta in direzione della fine della sanguinosa guerra civile. L'annuncio alla stampa è stato fatto venerdì a notte fonda dal segretario di Stato Usa, John Kerry, insieme al suo omologo russo, Serghiei Lavrov, a Ginevra, al termine di una lunga maratona negoziale di oltre 13 ore. Secondo Lavrov, il regime dell'alleato Bashar al Assad, a questo punto è «pronto» a collaborare. L'obiettivo finale dell'accordo è creare le condizioni per la ripresa dei negoziati di pace, hanno detto i due ministri degli esteri.

Una svolta possibile, ha fatto capire Kerry, se effettivamente l'accordo verrà messo in pratica non solo dalle
due superpotenze, entrambe direttamente implicate militarmente nel conflitto, ma anche dal regime di Bashar al Assad, alleato di Mosca, e anche dai gruppi ribelli arabi e curdi sostenuti da Washington. Ma il castello laboriosamente costruito, dopo mesi di negoziati frenetici e di tira e molla e ben quattro incontri a due dal 26 di agosto, poggia in gran parte sulla capacità di persuasione che Mosca e Washington potranno esercitare sui loro alleati.

In particolare la Russia dovrà convincere Assad a mettere le briglie alle forze che combattono con lui, includendo ovviamente le milizie hezbollah e iraniane, mentre gli Usa dovranno riuscire a convincere i miliziani «moderati» a rompere con i qaedisti del Fronte al-Nusra e con gli altri gruppi estremisti islamici che a vario titolo combattono contro Damasco. Anche per «isolare» il nemico che le due potenze, se tutto andrà per il giusto verso, potranno in futuro combattere insieme.

Su questo punto Kerry e Lavrov hanno detto che Russia e Usa non andranno più in ordine sparso, ma dovranno condividere i dati d'intelligence militare e contro l'Isis e coordinarsi nelle operazioni dall'aria. Tutte cose che però dovranno attendere ancora un po', per capire come evolverà la situazione sul campo, se il livello di violenza effettivamente diminuirà in un conflitto che in cinque anni si stima abbia lasciato sul terreno almeno mezzo milione di persone.

«L'accordo raggiunto stanotte a Ginevra apre la porta alla speranza di una svolta nella drammatica guerra in Siria», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sottolineando che «l'Italia sostiene lo sforzo diplomatico di John Kerry e Serghei Lavrov ed è impegnata perché si giunga a una effettiva cessazione generalizzata delle ostilità a partire dalla serata di lunedì».
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