Siria, strage al mercato: esplode autobomba tra la gente, almeno 43 morti

Siria, strage al mercato: esplode autobomba tra la gente, almeno 43 morti
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Sabato 7 Gennaio 2017, 13:21 - Ultimo aggiornamento: 9 Gennaio, 18:18
Un nuovo massacro scuote la Siria, otto giorni dopo l'entrata in vigore di un precario cessate il fuoco. Decine di persone sono state uccise in un attentato compiuto con un camion-bomba ad Azaz, a ridosso del confine con la Turchia, controllata da forze ribelli e dove sono ammassati migliaia di sfollati che hanno dovuto lasciare le loro case a causa dei combattimenti in altre regioni. Il bilancio dell'esplosione, avvenuto in un'area affollata nei pressi della corte di giustizia e del quartier generale dei gruppi armati appoggiati da Ankara, varia a seconda delle fonti. Quarantacinque le vittime secondo alcune fonti locali. Sessanta secondo l'Azaz media center, l'organo di informazione degli attivisti in città. I feriti sarebbero non meno di 150, molti dei quali sono stati trasportati oltre confine e ricoverati in ospedali turchi. Per ora non ci sono rivendicazioni, ma già in passato Azaz è stata presa di mira da attentati dell'Isis, che aveva occupato la città fino al 2014.

L'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) afferma che ad esplodere è stata un'autobotte. Le immagini diffuse dagli attivisti mostrano corpi senza vita nelle strade e sui marciapiedi, auto in fiamme ed edifici danneggiati. L'attentato è stato compiuto mentre continuano isolate violazioni della tregua concordata tra Russia e Turchia e in vigore dal 30 dicembre. Proprio ad Azaz, che si trova a tre chilometri dal confine turco, sono arrivati nelle ultime settimane altre migliaia di profughi civili e miliziani che hanno lasciato Aleppo, 50 chilometri a sud, dopo l'intesa per la sua evacuazione.

L'Ondus ha riferito nel frattempo che altri 11 civili, di cui cinque minorenni, sono morti nelle ultime 24 ore in raid aerei della Coalizione a guida Usa nella provincia di Raqqa, la 'capitalè dello Stato islamico in Siria. Secondo un bilancio della stessa fonte, sono stati 467, di cui 108 minori, i civili uccisi nei bombardamenti della Coalizione nel 2016. In Iraq, intanto, è arrivato oggi in visita il primo ministro turco Binali Yildrim nel tentativo di ricucire i rapporti con Baghdad, messi in crisi lo scorso anno dall'invio di 500 militari turchi nella località di Bashiqa, a nord-est di Mosul, senza l'assenso del governo centrale iracheno. I soldati di Ankara hanno addestrato miliziani sunniti che a partire dall'ottobre scorso partecipano all'offensiva lealista per cercare di strappare all'Isis la sua 'capitalè in Iraq.

I rapporti si sono fatti ancora più tesi in coincidenza con l'avvio di questa operazione, alla quale la Turchia ha detto di riservarsi il diritto di partecipare direttamente.
In un comunicato diffuso dopo un colloquio tra Abadi e Yildrim, la Turchia si impegna a «fare passi per ritirare le sue forze al fine di porre fine a questo problema», ma nessuna data è specificata. «Abbiamo raggiunto un accordo - ha detto il premier iracheno in una conferenza stampa congiunta - per rispettare il buon vicinato e la non interferenza negli affari interni di entrambi i Paesi». Da parte sua, Yildrim ha assicurato che la Turchia «non permetterà alcuna azione che minacci la sovranità e l'integrità territoriale dell'Iraq».
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