Il ragazzo era un membro dell'associazione "Space for Hope" ("Spazio per la speranza") che in città era riuscita a promuovere diverse iniziative per i più piccoli: l'associazione, infatti, collabora con 12 scuole di Aleppo e garantisce un supporto psicologico a oltre 300 bambini che sono rimasti orfani. “Space for Hope”, inoltre, negli ultimi mesi aveva realizzato anche degli asili e dei parco giochi sotterranei, ma le attività erano state sospese con l'intensificazione del conflitto.
Qualche tempo fa i suoi genitori avevano cercato di convincerlo a lasciare Aleppo. Ma Anas sentiva di avere una missione. Mandava loro il suo stipendio, mentre lui, che non aveva smesso di credere nel futuro, nonostante i bombardamenti non dessero tregua, si era sposato. «Viveva per far ridere i bambini e per renderli felici nell'orrore del posto più pericoloso - ha scritto su Facebook Mahmoud al-Basha, suo fratello - Anas si era rifiutato di lasciare Aleppo e aveva deciso di continuare il suo lavoro come volontario, per aiutare i civili e consegnare regali ai bimbi nelle strade in modo da dar loro speranza». Oggi quel lumicino di speranza si è spento insieme al suo sorriso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA