La fuga di Salah: Spagna o Balcani. L'Intelligence: improbabile che sia in Italia

La fuga di Salah: Spagna o Balcani. L'Intelligence: improbabile che sia in Italia
di Sara Menafra
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Sabato 21 Novembre 2015, 13:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Novembre, 08:31
ROMA - E' ancora il ricercato numero uno in tutta Europa, Salah Abdeslam, 26 anni, nato in Francia ma cresciuto nel quartiere musulmano alle porte di Bruxelles Moolenbeek e considerato l'ottavo uomo del commando che venerdì notte ha assaltato Parigi. Nella giornata di ieri, si era diffusa la notizia che potesse essersi diretto in Italia anche se, dopo qualche ora, le autorità francesi hanno riconosciuto che la targa comunicata tramite segnalazione Interpol era sbagliata e che la Seat nera che Salah avrebbe utilizzato per partecipare alla strage di venerdì è, molto probabilmente, quella ritrovata domenica pomeriggio a Montreuil, alle porte di Parigi.

Sempre domenica, in Belgio, sono stati fermati i due uomini che ha incontrato al momento del cambio auto: un basista arrivato dal Belgio per recuperare gli altri ed una terza persona. Salah Abdeslam, però, non era già più con loro. Ha fatto perdere le sue tracce, abbandonando anche il telefono cellulare che avrebbe utilizzato nei giorni precedenti all'attentato. Tre sono le direttrici lungo le quali potrebbe essersi mosso e che vengono considerate più probabili: la prima, più rischiosa, è sempre in Belgio, a partire dalla zona dove sono stati fermati i due uomini che erano con lui ma più passano le ore più viene considerata meno probabile. La seconda è verso l'Italia. Nelle ore precedenti all'attentato, Salah ha contattato numeri di telefono italiani, ma gli analisti pensano che quelle telefonate non siano altro che dei distrattori, usati per nascondere le chiamate ”utili” con i veri basisti in Europa. Proprio per questo, intelligence e Viminale considerano più probabile che, se davvero ha attraversato il confine italiano a Ventimiglia, il terrorista abbia poi scelto di muoversi verso i Balcani, dove sarebbero posizionati sedi e punti d'appoggio dell'Isis e da dove è più facile raggiungere la Siria. L'altra direttrice ”interessante” è quella, sicuramente più lontana, che passa per la Spagna. Anche qui, l'uomo potrebbe contare su basisti locali e sulla possibilità di passare il confine, stavolta via mare. Ieri sera, intanto, è stato rilasciato uno dei fratelli di Salah, Mohamed, che vive in Belgio ed ha un alibi per venerdì notte.



L'IPOTESI BOSNIA

Proprio dalla Bosnia, intanto, all'indomani degli attentati a Parigi, sono partite nuove, preoccupanti minacce. Gli islamisti del sito web in lingua bosniaca, «Vijesti ummeta» (notizie della comunità dei fedeli), seguaci dell'Isis, hanno minacciano nuovi devastanti attacchi terroristici, come vendetta per i raid contro il califfato, annunciando altre stragi e «fiumi di sangue». Secondo la stampa locale, tale sito fondamentalista è diretto dal leader bosniaco della comunità wahabita in Austria, Muhamed Porca, che da Vienna, da diversi anni, finanzia, con fondi dell'Arabia Saudita, i wahabiti in Bosnia, e da Bajro Ikanovic che, condannato nel 2007 per aver pianificato attentati terroristici, dopo aver scontato una pena di 4 anni, è oggi in Siria esponente di spicco dell'Isis.



L'ALLARME CIA

La caccia a Salah si incrocia con l'allarme attentati, rilanciato persino dalla Cia. Parlando al Center for Strategic & International Studies Global Security Forum di Washington, il direttore della Central intelligence agency John O. Brennan ha avvertito: «Vorrei anticipare che questa (di Parigi) non è l'unica operazione che l'Is ha in cantiere».