Russia, pronta la nuova rete internet militare a prova di hacker

Russia, pronta la nuova rete internet militare a prova di hacker
di Giulia Prosperetti
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Mercoledì 26 Ottobre 2016, 17:20 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 19:36
Un primo test era già stato fatto dalle forze armate russe lo scorso aprile, durante l’operazione antiterrorismo in Siria. La società della difesa russa OPK, in quell’occasione, aveva parlato dell’utilizzo di sistemi di comunicazione di ultima generazione e di una “rete internet militare ad alta velocità”. 

Ora sembra che il progetto del “Segmento chiuso di distribuzione dei dati”, questo il nome ufficiale di questa nuova rete, sia stato ultimato. A riferirlo è il quotidiano russo Izvestia secondo il quale questo sistema di comunicazione, isolato dalla rete Internet globale, è pronto a diventare pienamente operativo. 

Gli ultimi lavori sarebbero stati conclusi alla fine dell'estate, dopodiché la rete sarebbe entrata in funzione a pieno regime. «Allo stato attuale abbiamo in programma di estenderla con l'installazione di terminali aggiuntivi presso unità e istituzioni militari» ha spiegato un rappresentante del ministero della Difesa russo al quotidiano. 

Questo sistema permette di proteggere tutti i computer ad esso connessi ai quali non è possibile collegare unità flash o dischi rigidi esterni non certificati. La struttura è molto simile a quella del World Wide Web ma l’accesso alla rete internet militare può essere effettuato esclusivamente da computer autorizzati che utilizzano un sistema operativo sviluppato dalle Forze armate russe. 

La Rete è dotata di un servizio di posta elettronica che permette la trasmissione sicura di informazioni e documenti classificati e di server per la codifica delle informazione installati nelle diverse unità militari. Le infrastrutture su cui poggia sono quelle della compagnia di stato Rostelecom e quelle del ministero della Difesa. 

L’esigenza di emanciparsi dalla rete internet globale era da tempo presente nell’agenda del Cremlino. Lo scorso maggio il ministro delle Comunicazioni, Nikolay Nikiforov, durante una sessione della Duma, aveva dichiarato che «la Russia, come molti altri paesi sta implementando le misure per la creazione di singoli elementi che doppiano le infrastrutture di internet». In quell’occasione il Ministro aveva manifestato una certa insofferenza verso la situazione attuale in cui «la rete internet continua ad essere esclusivamente nelle mani degli Stati Uniti». E questo «nonostante tutte le promesse, comprese quelle dalle tribune dell'ONU, secondo cui la funzione per la gestione di internet sarebbe stata trasferita al di fuori della giurisdizione americana in una piattaforma di gestione internazionale e multilaterale».

Se da un lato la necessità era quella dell’emancipazione, dall’altro c’era l’aspetto della sicurezza. «Tutto quello che è connesso può essere violato e dunque non è sicuro», a dirlo è German Klimenko, consulente del presidente Vladimir Putin per le questioni Internet. 

Dmitry Burkov, capo della Fondazione russa per lo sviluppo della tecnologia internet e delle infrastrutture, tra i massimi esperti internazionali di sicurezza del web (in passato è stato uno dei sette guardiani delle “chiavi di Internet”, scelti dall’Icann - Internet Corporation for Assigned Names e Numbers) sostiene che «gli americani hanno molti buchi nella loro rete» come ha dimostrato Edward Snowden. 

Se la rete russa si rivelerà davvero così sicura, il Cremlino avrà sicuramente un vantaggio nelle guerra informatica con gli Stati Uniti. Da anni Mosca e Washington investono miliardi nel furto di dati e gli Stati Uniti, al momento, non sembrano in grado di mettere i propri al sicuro. In quest'ottica quello sferrato pochi giorni fa alla Rete americana potrebbe non essere stato un attacco hacker fine a se stesso, ma un test per misurarne la capacità di difesa.
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