Presidenziali Usa, guerra di shopping: online i negozi virtuali di Jeb Bush e Hillary Clinton

Il pezzo forte della collezione di Hillary Clinton: la t-shirt che ripropone la sua classica giacca rossa a tre bottoni con filo di perle
di Giulia Aubry
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Lunedì 1 Giugno 2015, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 3 Giugno, 08:49
Le elezioni al tempo del web 2.0 non si combattono solo a colpi di tweet, post su Facebook o immagini pubblicate su instagram. La lotta per i cuori e le menti dell’elettorato statunitense, tradizionalmente legata anche all’esigenza di raccogliere ampi finanziamenti alla causa, passa per una spietata concorrenza ai siti di e-commerce.



Così Hillary Clinton e Jeb Bush - che qualcuno sembra già dare, non senza qualche dubbio (anzi nel caso di Bush qualche “Rubio”), per favoriti nelle loro rispettive corse alla candidatura per le presidenziali 2016 – hanno aperto due veri e propri negozi online visitabili, rispettivamente, agli indirizzi shop.hillaryclinton.com e jebbushstore.com.



Partendo dal presupposto che negli Stati Uniti tutto è in vendita (e di conseguenza tutto può essere acquistato) i potenziali futuri duellanti per la Casa Bianca vivono, al momento, la loro preparazione alle primarie a colpi di magliette, cappellini e immancabili adesivi da applicare su ogni sorta di veicolo e che, c’è da scommetterci, diventeranno immediatamente oggetto di parodie di ogni genere.



Decisamente sobrio il merchandising di Jeb Bush che va dagli adesivi, detti anche bumper stickers (e già venduti in oltre 1 milione di esemplari, come lo stesso ex governatore della Florida annuncia orgoglioso dalle colonne del suo blog), alle spille da giacca, dalle magliette ai cappellini e alle felpe, tutti rigorosamente in bianco, blu, grigio e nero. Ogni nota di colore particolare sembra essere aborrita dal candidato repubblicano che non si lascia andare neanche sulle tradizionali tazze da caffè o nella cover per cellulare in vendita per “soli” 12 dollari.



Più estroso, “divergente” e giovanile (nonostante la Clinton abbia qualche anno in più del suo rivale repubblicano) l’offerta della ex First Lady, ex Segretario di Stato con Obama ed ex Senatrice degli Stati Uniti per lo Stato di New York.



La Clinton osa, anche un po’ troppo, con i colori sfoggiando – oltre al bianco, rosso e blu della bandiera – dei rosa, dei gialli, dei viola e dei verdi piuttosto vivaci. Così come vivaci sono i modelli che si sono prestati a indossare i suoi capi, appartenenti a tutti i gruppi culturali presenti nel paese, secondo una logica di politically correct che farebbe forse rabbrividire il nostro Salvini.



Anche i nomi che il suo staff ha scelto per ogni prodotto in vendita sembrano aver dietro una ricerca di mercato nell’ambiente social. Si passa, cvosì, dalla tutina modello “futuro elettore” per i neonati alla maglietta rosa per le donne attiviste, dalla classica maglietta grigia con scrittasobria per il sostenitore più tranquillo alla canottiera color jeans con disegni bianchi, rossi e blu denominata “think tank” e indossata da uno slendido modello di colore con grossi bicipiti in evidenza.



Ma il pezzo forte dell’abbigliamento del perfetto sostenitore (anzi della perfetta sostenitrice) di Hillary è la t-shirt rossa che ripropone disegnata un classico del look della Clinton, la giacca rossa a tre bottoni indossata rigorosamente con filo di perle… Un pezzo talmente kitsch da essere imperdibile!



Gli accessori sono invece quanto di più femminile si potesse immaginare. Su tutti campeggia il cuscino ricamato a punto croce con la scritta “Il posto di una donna è alla Casa Bianca”. Il rischio è che l’abbinamento con il prodotto immediatamente successivo (una borsa di tela per la spesa di tutti i giorni) porti qualche elettore maligno, tradizionale e sostenitore dei repubblicani ad aggiungere: “… in cucina”. Ma mai come nell’epoca del web, dei social e della condivisione spinta vale il vecchio adagio del “far parlare di sé a ogni costo”.