I fori sono stati osservati dalla sonda New Horizons della Nasa, durante l'avvicinamento del 14 luglio scorso. Secondo i ricercatori sono dovuti all'evaporazione del ghiaccio in alcuni punti, anche se sono sorpresi dalla loro disposizione regolare. Dopo la superficie coloratissima e il suolo a pelle di serpente, il pianeta nano ai confini del sistema solare non smette di sorprendere. «Plutone è strano, in senso buono» ha rilevato Hal Weaver, del Johns Hopkins Applied Physics Laboratory a Laurel, che lavora alla missione. «I buchi - ha proseguito - e il modo in cui sono allineati, forniscono indizi sul flusso di ghiaccio e lo scambio di sostanze volatili tra la superficie e l'atmosfera».
Non è chiaro però quali processi fisici causino l'evaporazione del ghiaccio solo in alcuni punti e come mai queste formazioni siano così regolari «stiamo lavorando per cercare di capirlo», ha detto l'esperto.
I buchi nel ghiaccio sono stati osservati in un'area senza crateri, a dimostrazione che in quel punto c'è qualche processo geologico che rimodella e ringiovanisce la superficie.
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