Allarme nei laghi dei Pirenei, i pesci cambiano sesso a causa dell'inquinamento atmosferico

Allarme nei laghi dei Pirenei, i pesci cambiano sesso a causa dell'inquinamento atmosferico
di Antonio Bonanata
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Domenica 21 Giugno 2015, 19:11 - Ultimo aggiornamento: 22 Giugno, 21:35
È uno scenario inquietante quello che emerge da uno studio condotto da vari istituti di ricerca europei – tra cui l’università di Innsbruck, in Austria – e appena pubblicato sulla rivista scientifica “Nature Scientific Reports”: alcuni pesci che popolano laghi di montagna sui Pirenei, tra Francia e Spagna, e sulla catena dei monti Tatra, tra Polonia e Slovacchia, si stanno “femminizzando”, ovvero vengono alterati nel loro equilibrio ormonale dai cosiddetti “interferenti endocrini”, sostanze inquinanti che modificano la funzionalità del sistema endocrino, provocando effetti negativi nei soggetti contaminati, come – in questa ipotesi – un cambio dei caratteri sessuali.



La causa di tale mutazione risiederebbe nell’aria, vettore di agenti chimici inquinanti, la cui provenienza è stata individuata in centri urbani, zone industriali e terreni agricoli (dove si fa largo uso di fertilizzanti), tutti lontani centinaia di chilometri dai laghi in questione. Non essendoci altro modo per raggiungere luoghi così inaccessibili e (apparentemente) incontaminati come gli invasi di montagna, altra spiegazione in un simile inquinamento “a distanza” non può che trovarsi nell’aria, vero e proprio mezzo di trasporto degli interferenti endocrini dei pesci.



«È come se abbiano assunto, involontariamente, pillole anticoncezionali» esemplifica l’esperto in zoologia Reinhard Lackner. Si è infatti riscontrata la presenza di sostanze mutanti nel sangue, nel fegato e nei tessuti muscolari, cosa che ha portato alla manifestazione di caratteri sessuali femminili in pesci maschi. Già in studi precedenti era stato rilevato un effetto “femminizzante” nei pesci, anche se la novità di quest’ultima ricerca riguarda il fatto che la contaminazione avviene esclusivamente per via atmosferica. «Il livello basale di inquinamento che raggiunge l’intera biosfera è sufficiente a provocare effetti biologici anche in siti remoti» spiega Benjamín Piña, dell’Istituto di ricerca ambientale e di studio dell’acqua di Barcellona, aggiungendo che «la soluzione non è depurare o pulire, ma non diffondere e non produrre [queste sostanze]». L’aspetto ancora da chiarire è se la contaminazione atmosferica possa avere conseguenze sulla capacità riproduttiva dei pesci.



E l’uomo, rischia qualcosa? Sebbene effetti “femminizzanti”, dovuti a un alto tasso di estrogeni, non siano riscontrabili nei mammiferi in generale (e quindi anche negli esseri umani), conseguenze dannose come malformazioni congenite, obesità, malfunzionamento della tiroide possono manifestarsi. La conclusione, in sintesi, prospetta un’eventuale influenza generale sulla salute umana da inquinamento atmosferico, anche in luoghi molto distanti dai siti di emissione delle sostanze nocive.