Parigi, un uomo aggredisce militari con machete e coltello, i soldati aprono il fuoco

Parigi, un uomo aggredisce militari con machete e coltello, i soldati aprono il fuoco
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Venerdì 3 Febbraio 2017, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 10:02

Allah Akbar, Allah è grande: sotto il Carrousel del Louvre, con due zaini, un machete e un coltello, il grido dell'egiziano Abdallah ha riportato questa mattina alle 10 il panico a Parigi. Ha attaccato un gruppo di militari, uno ha reagito e gli ha sparato. L'aggressore è grave, il centro della città è rimasto bloccato per ore, 1.250 visitatori del museo sono stati confinati a lungo nelle preziose sale. L'egiziano era arrivato a Parigi con un volo da Dubai e un visto regolare, lo scorso 26 gennaio, atterrando a Roissy Charles de Gaulle. 

 

 

Sarebbe dovuto ripartire domenica prossima. Sono scattate subito le indagini, la procura antiterrorismo è stata investita dell'inchiesta. Il presidente Francois Hollande, a Malta per il vertice europeo, si è rallegrato con i militari del dispositivo antiterrorismo 'Sentinellè per la reazione, definita «perfetta» dal ministro dell'Interno, Bruno Le Roux. Lo stesso capo dello Stato ha confermato che «non ci sono dubbi sul carattere terroristico dell'azione».

Abdallah Refaei Al-Hamamy, queste le generalità rese note, è stato sottoposto ad un'operazione complicata. Il militare che ha reagito gli ha sparato cinque volte all'addome. È rimasto cosciente e - guardato a vista - è stato trasportato all'ospedale Pompidou per l'intervento chirurgico. Addosso gli hanno trovato - oltre ad alcune bombolette di vernice spray che erano negli zaini - un telefono cellulare. Dalla scheda è emerso il suo nome e il suo percorso, mentre il riscontro del Dna e delle impronte digitali confermava che era persona sconosciuta ai servizi antiterrorismo francesi. Alle 10 di una rara mattinata di sole, il giovane egiziano si è presentato all'ingresso del corridoio delle boutique, che conduce all'entrata del museo, con fare sospetto e due zaini in spalla. Lo hanno fermato per perquisirlo, procedura imposta a tutti all'ingresso dei centri commerciali a Parigi da mesi, ma lui si è ribellato.

Per il prefetto Michel Cadot, ha gridato «frasi minacciose a sfondo terroristico», poi il fatale 'Allah Akbar'. È riuscito a entrare in contatto con due dei quattro militari della pattuglia che gli si era fatta incontro, ferendone uno al cuoio capelluto. Uno degli altri, che era vicino, ha reagito usando la mitraglietta che portano a tracolla i giovani in mimetica che i parigini si sono abituati dal 13 novembre 2015 ad incontrare su ogni marciapiede. Immediatamente, e per la prima volta in modo impeccabile da quando la Francia è sotto attacco terroristico, è scattata la reazione e il piano di sicurezza ha funzionato in modo perfetto. Nel museo più visitato del mondo - poco meno di 10 milioni di turisti all'anno - c'erano già centinaia di persone. Per 1.250 è immediatamente scattato il confinamento nelle sale ritenute più sicure del museo, quelle senza finestre.

«Siamo rimasti tranquilli - ha raccontato una signora uscendo dopo ore e finendo nell'occhio delle telecamere di mezzo mondo - polizia e militari si sono comportati in modo impeccabile, si vedeva che erano preparati a questa evenienza. E poi, all'interno, c'erano anche le macchinette per il caffè». Contemporaneamente, scattava il piano di emergenza in città, venivano bloccate la rue de Rivoli e il vicino Palais Royal, turisti e passanti che si trovavano nei negozi della zona sono stati costretti a restare dov'erano per un paio d'ore, il tempo di «bonificare» il quartiere, essere certi che al Louvre e nei dintorni non ci fossero ordigni esplosivi. Non ce n'erano negli zaini, né altrove.

Oltre ad Abdallah, l'unica altra operazione effettuata dalla polizia sul posto è stato il fermo di un'altra persona dal fare «sospetto» che si trovava sul posto. Ma per la quale non sono emersi elementi che potessero far pensare a un reale coinvolgimento. Più tardi, in giornata, è stata perquisita la stanza del residence nei pressi degli Champs-Elysees dove risiedeva per questa settimana Abdallah, nella rue de Ponthieu, la più malfamata dell'8/o arrondissement, spesso di notte teatro di regolamenti di conti, risse e ferimenti. In città massima allerta, anche per l'inaugurazione della candidatura di Parigi ad ospitare le Olimpiadi 2024, con illuminazione ad hoc e cerimonia sotto la Tour Eiffel.​.

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