Parigi, è il giorno del ricordo: Hollande sui luoghi delle stragi

Parigi, è il giorno del ricordo: Hollande sui luoghi delle stragi
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Domenica 13 Novembre 2016, 10:08 - Ultimo aggiornamento: 14 Novembre, 14:22

È cominciata alle 9 allo Stade de France, dove 3 kamikaze si fecero esplodere dando il via alle stragi jihadiste di un anno fa, la commemorazione solenne delle vittime del 13 novembre. Davanti alla porta D, dove morì Manuel Dias, autista di un pullman che aveva accompagnato un gruppo di tifosi alla partita amichevole Francia-Germania, il presidente Francois Hollande, al fianco del primo ministro Manuel Valls, ha scoperto una lapide. Il figlio della vittima, Michael, ha letto un testo in memoria del padre, che aveva 63 anni, ricordando il suo arrivo dal Portogallo, a 18 anni: «Mio padre era la prova vivente che l'integrazione è possibile e necessaria». Subito dopo, le note di una canzone scelta dalla famiglia Dias.

 
Dopo lo Stade de France, Hollande si è spostato nel XI e nel X arrondissement dove ha scoperto - al fianco della sindaca Anne Hidalgo - lapidi davanti ai bistrot delle stragi di un anno fa. Prima davanti alla Bonne Biere, uno dei bistrot colpiti, poi nella zona del Petit Cambodge, Hollande la Hidalgo hanno sostato durante la lettura dei nomi delle vittime. Poi, un minuto di silenzio, osservato da tutti, con il traffico bloccato nella mattinata grigia e piovosa di Parigi.

Le commemorazioni ufficiali delle stragi che causarono 130 morti in diversi attentati di commando jihadisti a Parigi, si sono quindi concluse davanti al Bataclan, il locale dove 90 spettatori di un concerto rimasero uccisi in 20 minuti di sparatoria. Hollande, Valls, Hidalgo e diverse personalità e ministri del governo sono presenti. Fra questi, l'ambasciatore degli Stati Uniti, signora Jane Hartley. Non è stato previsto alcun discorso, su espressa richiesta dei parenti delle vittime, che hanno chiesto che fosse soltanto letto l'elenco dei caduti, fra i quali l'italiana Valeria Solesin. Hollande e Hidalgo hanno scoperto una lapide davanti al teatro, riaperto ieri sera con un concerto di Sting, poi è stato osservato un minuto di silenzio.

Gli Eagles of Death Metal tra la folla. Durissima polemica degli Eagles of Death Metal, il gruppo californiano che era sul palco del Bataclan la sera della strage del 13 novembre, e Jules Frutos, condirettore del teatro che ieri sera avrebbe dato ordine di non far entrare i musicisti al concerto di Sting. Questa mattina, alla cerimonia solenne con Francois Hollande, il cantante Jesse Hugues e gli altri del gruppo erano presenti, mescolati tra la folla. La notizia che il gruppo sarebbe stato bloccato all'entrata del Bataclan ieri sera, a causa delle critiche rivolte dal cantante dopo l'attentato ai sistemi di sicurezza e a presunte complicità all'interno del Bataclan, è stata smentita questa mattina dal manager dei musicisti, Marc Pollack, che ha dato del «vigliacco» a Frutos.

«Sono venuti, li ho mandati via, ci sono cose che non si perdonano», aveva detto Frutos ieri sera, confermando quanto già dichiarato in alcune interviste della vigilia. In un comunicato al periodico americano Billboard, Pollack ha nettamente smentito la versione di Frutos: «Jesse non ha nemmeno provato ad entrare al concerto - afferma Pollack - lui è a Parigi per condividere il ricordo di quei tragici momenti di un anno fa, con i suoi amici, la sua famiglia e i suoi fans. E quel vigliacco di Jules 'Brutos' (il vero nome del codirettore è Frutos, ndr) ha sentito il bisogno di sporcare la riapertura del suo teatro diffondendo voci false alla stampa».

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