Panama Papers, Oxfam: molti casi deplorevoli ma non illegali, servono riforme

Panama Papers, Oxfam: molti casi deplorevoli ma non illegali, servono riforme
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Domenica 3 Aprile 2016, 22:38
Dopo le rivelazioni dei 'Panama Papers' sulla presunta elusione fiscale perpetrata da nomi illustri del mondo della politica, bancario, finanziario, imprenditoriale, dello sport e dello spettacolo, Oxfam rilancia l'appello ai leader e alle istituzioni mondiali ed europee affinchè si arrivi il prima possibile «alla definizione di regole stringenti, che impediscano la sottrazione di risorse alla collettività, attraverso il ricorso a sofisticati meccanismi di elusione fiscale». A rimetterci sono i cittadini di tutto il mondo, Italia inclusa, denuncia Oxfam sottolineando che «il conto più salato, lo pagano i paesi più poveri: ogni anno, secondo le stime, perdono 170 miliardi di dollari in mancate entrate fiscali». Un fenomeno, quello del ricorso ai paradisi fiscali, ormai diffuso ovunque, sottolinea Oxfam.

«Basti pensare che circa il 30 per cento del patrimonio dei super-ricchi del continente africano è detenuta offshore, con un costo per la collettività di 14 miliardi di dollari all'anno: una cifra che da sola consentirebbe di assumere abbastanza insegnanti per mandare a scuola ogni ragazzo africano e di coprire la spesa sanitaria di 4 milioni di bambini». Per arginare il fenomeno elusivo, nell'ambito della campagna 'Sfida L'Ingiustizià Oxfam chiede perciò al governo italiano e ai leader europei e mondiali «di adottare con urgenza misure efficaci di giustizia fiscale». E lo sta facendo con un appello, cui hanno aderito in due mesi oltre 190 mila cittadini da tutto il mondo, attraverso la petizione 'Basta con i paradisi fiscalì.

«Dopo gli scandali Luxleaks e Swissleaks, l'inchiesta Panama Papers di ICIJ, che sta coinvolgendo trasversalmente nomi eccellenti del mondo della politica, bancario, finanziario, imprenditoriale, dello sport e dello spettacolo, getta nuova luce su subdole pratiche elusive e sulla pervasività degli abusi fiscali a livello globale e nel nostro Paese. - afferma la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti - E il vero scandalo è che molti dei casi scoperti dall'ICIJ sono moralmente deplorevoli ma non illegali. In questo senso l'elusione fiscale è davvero spietata e dannosa. Colpisce trasversalmente i contribuenti onesti, crea svantaggi competitivi per le piccole e medie imprese nazionali e priva le casse degli Stati di risorse essenziali per l'erogazione di servizi di base per i cittadini. Per risanare la situazione i governi stanno al momento facendo però ancora troppo poco».

Per arginare il fenomeno elusivo, nell'ambito della campagna Sfida L'Ingiustizia Oxfam chiede perciò al Governo italiano e ai leader europei e mondiali di adottare con urgenza misure efficaci di giustizia fiscale. E lo sta facendo con un appello, cui hanno aderito in appena due mesi oltre 190 mila cittadini da tutto il mondo, attraverso la petizione Basta con i paradisi fiscali. «Viviamo nell'epoca dell'abbondanza e al tempo stesso della grande disuguaglianza. - continua Bacciotti - Mentre i super-ricchi occultano risorse nei paradisi fiscali, potenti multinazionali trasferiscono artificialmente e esentasse gli utili prodotti altrove, verso paesi a fiscalità agevolata. I cittadini e i governi vengono così privati ogni anno di miliardi di dollari. Una situazione resa possibile dall'iniquità del sistema fiscale internazionale, dall'agguerrita concorrenza fiscale tra i Paesi e dall'opacità del sistema. Solo quando trapelano informazioni riservate grazie a gole profonde e al lavoro di giornalisti d'inchiesta, si fa temporaneamente luce sulle falle strutturali del sistema. Servono invece regole che garantiscano maggiore trasparenza: permettere, ad esempio, a tutti i cittadini l'accesso ad alcune informazioni societarie e fiscali è fondamentale per disincentivare pratiche elusive».

Tra le proprie richieste Oxfam pone infatti un forte accento sull'urgenza di introdurre misure di trasparenza finanziaria e fiscale chiedendo: -di istituire registri pubblici centralizzati dei beneficiari effettivi di beni e società, con l'obiettivo di ostacolare il trasferimento in forma anonima dei proventi dell'evasione ed elusione fiscale individuale -di introdurre l'obbligo di rendicontazione pubblica paese per paese per tutte le multinazionali, rendendo così visibile il livello effettivo di imposte versate nei diversi paesi in cui le corporation operano tramite proprie sussidiarie.
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