A scattare le nuove istantanee di Palmira sono stati degli aerei militari russi: la città, 250 chilometri a nord est di damasco, è ora sotto il controllo del governo siriano di Assad, che l'ha liberata dall'Isis. Gli archeologi del regime stanno ancora cercando di capire quanto estesi siano i danni, ma per la ricostruzione ci vorranno sicuramente almeno cinque anni. Tra loro c'è Mohamed Asaad, figlio di Khaled, ex direttore del sito decapitato dalle milizie dello Stato Islamico che decise di non abbandonare l'area. «La maggior parte dei siti è rovinata dal 40 al 70 per cento. La ricostruzione costerà milioni di dollari» - ha detto Asaad in un'intervista al Times. «Cominceremo con l'Arco di Trionfo, simbolo di vittoria e pace, così potrà diventare un simbolo della volontà e della determinazione del nostro popolo».
Il direttore generale delle antichità siriane, Maamoun Abdulkarim, è al lavoro insieme alla compagnia francese Iconem, per studiare i danni: visite sul campo e modellazione 3d, per ora, poi, una volta finita la guerra, comincerà la ricostruzione. «Mi appello a tutti i ricercatori, a prescindere dalla loro affiliazione politica, a venire qua e aiutarci» - ha detto Abdulkarim.
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