Questa «marea - afferma in una nota Elisa Bacciotti, direttrice del dipartimento campagne di Oxfam Italia - è un problema cruciale che non riguarda solo i paesi più poveri del mondo, ma anche gli stessi paesi del G20. Questo flash mob è solo un modo divertente per puntare l'attenzione su una questione molto seria».
«Dal Fondo monetario internazionale a Papa Francesco, da Barack Obama al World Economic Forum, rileviamo - continua Bacciotti - un crescente consenso sulla sfida posta oggi dalla disuguaglianza: un fallimento avrebbe enormi conseguenze economiche e sociali. I paesi del G20 ospitano più della metà delle persone più povere del mondo: i leader del summit devono perciò ascoltare gli avvertimenti e riconoscere che la disuguaglianza vanifica la lotta alla povertà, minacciando la crescita economica e la stabilità. Come leader delle maggiori economie globali, hanno però il potere di fermare questo processo».
Oxfam chiede che il G20 affronti la disuguaglianza con la lotta all’evasione fiscale delle multinazionali e una riforma fiscale globale che includa i paesi in via di sviluppo nel processo decisionale.
«Secondo Oxfam, i paesi poveri perdono ogni anno 100 miliardi di dollari a causa dell’evasione fiscale – ha concluso Bacciotti - E’ inaccettabile che gli incentivi fiscali alle multinazionali che lavorano in Sierra Leone, dove imperversa ancora il virus dell’Ebola, siano pari al 59% dell’intero budget del paese, e più di otto volte la spesa sanitaria del governo. Il divario fra ricchi e poveri è a un livello estremo, e sta ancora crescendo. Dallo scoppio della crisi finanziaria, il numero di multimiliardari nel mondo è più che raddoppiato. Nello stesso periodo, più di un milione di donne sono morte di parto per la mancanza delle più basilari strutture sanitarie».