Orrore in Svezia: medico droga, rapisce e rinchiude in un bunker una paziente violentandola ripetutamente

Immagine divulgata dalla polizia di Stoccolma
di Ida Artiaco
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Domenica 17 Gennaio 2016, 14:56 - Ultimo aggiornamento: 18 Gennaio, 12:48

Ha rapito e tenuto segregata una donna per giorni in un vero e proprio bunker, abusando ripetutamente di lei. È stato arrestato, con accuse gravissime, un medico di Stoccolma di 38 anni, subito ribattezzato dalla stampa locale il “Fritzl svedese”, con riferimento all’uomo che in Austria aveva tenuto prigioniera e violentato la figlia per più di venti anni. L’incubo sarebbe durato per più di una settimana, ma, per gli inquirenti, il dottore aveva pianificato di farlo per anni se non fossero intervenute le forze dell’ordine.


Secondo una prima ricostruzione dei fatti effettuata dalle autorità, il medico pare abbia incontrato per la prima volta la donna, sulla trentina, per una visita specialistica lo scorso settembre, e poi di nuovo poco dopo nella sua casa di Stoccolma. È stato proprio in quella occasione che è riuscito a somministrarle un potente sonnifero facendole mangiare delle fragole ricoperte di cioccolato. Quando la vittima si è addormentata, lui l’ha violentata e ha guidato per oltre 500 chilometri, fino a Kristianstad, nel Sud del Paese scandinavo, dove l’ha rinchiusa in bunker che lui stesso aveva costruito nel corso degli ultimi 5 anni. Durante il viaggio le aveva iniettato nelle vene altro sonnifero per mantenerla sedata.

Nei sei lunghi giorni di prigionia della donna, pare che il medico le abbia fatto ripetutamente dei prelievi di sangue e dei tamponi per accertassi che non avesse malattie. L’avrebbe anche costretta a prendere la pillola contraccettiva per praticare sesso non protetto con lei e minacciata di morte se non avesse raccontato alla polizia, che intanto aveva cominciato le ricerche, di stare bene e al sicuro.

L’uomo alcuni giorni dopo il rapimento sarebbe infatti tornato nella casa della donna a Stoccolma per prendere alcuni suoi effetti personali, scoprendo però che la polizia la stava cercando ed aveva anche fatto irruzione nel suo appartamento. A quel punto, il medico l’avrebbe riportata nella Capitale del Paese scandinavo, dove insieme sarebbero andati al commissariato per dimostrare che la 30enne stava bene. Ma gli agenti non hanno creduto alla sua versione. L'aguzzino è stato così arrestato.

Nella sua casa sono state ritrovate anche alcune maschere di gomma, raffiguranti una vecchia donna e un uomo con la barba, che indossava nei suoi viaggi in macchina per non farsi riconoscere. Il bunker, come si vede dalle immagini diffuse dalla polizia, presenta un bagno ed una cucina vivibili, oltre ad un piccolo cortile esterno dove la vittima poteva trascorrere un po’ del suo tempo senza essere vista dai vicini.

«Non poso crederci, sembra un film – ha detto al quotidiano locale Kristianstadsbladet un amico dell’aggressore -.
All’inizio ho pensato che la stampa avesse ingigantito la storia, ma ora che è stato arrestato mi rendo conto che è tutto vero. Più ci penso più divento confuso. Non è per niente il genere di uomo che pensi possa mai abusare di una donna».

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