Nigeria, liberate 82 studentesse rapite e ridotte in schiavitù dagli integralisti islamici Boko Haram

Nigeria, liberate 82 studentesse rapite e ridotte in schiavitù dagli integralisti islamici Boko Haram
3 Minuti di Lettura
Domenica 7 Maggio 2017, 00:56 - Ultimo aggiornamento: 8 Maggio, 17:42
Decine di studentesse diventate schiave degli integralisti islamici Boko Haram tornano a casa: 82 delle oltre 250 liceali rapite nell'aprile 2014 a Chibok, in Nigeria, sono state rilasciate. Secondo un comunicato del governo citato dalla stampa locale, il rilascio è frutto di intensi negoziati da tempo in atto tra il gruppo integralista islamico e il governo federale. In attesa di essere trasportate in aereo a Maiduguri, capoluogo dello stato federale di Borno, le ragazze si trovavano a Banki, località nigeriana al confine con il Camerun, dove sono state verificate le loro condizione di salute.

Le 82 ragazze liberate ieri da Boko Haram sono state rilasciate al termine di un negoziato portato avanti per mesi tra il governo nigeriano e i terroristi del nord est e la mediazione della Croce Rossa Internazionale e il governo svizzero. Lo riportano i media locali. Proprio i funzionari della Croce Rossa hanno trasferito le giovani concretamente a Banki, dove sono state consegnate alle autorità.

Nel comunicato del governo di Abuja, la liberazione delle ragazze, tutte liceali portate via con la violenza poco più di tre anni fa dalla loro scuola dai miliziani jihadisti, è avvenuta proprio vicino alla frontiera tra la Nigeria e il Camerun. Cioè il paese nel quale i Boko Haram hanno costituito numerose basi dopo aver subito ripetuti rovesci in seguito all'offensiva scatenata dall'esercito del presidente Muhammadu Buhari, musulmano, che ha fatto della lotta all'integralismo islamico uno dei punti di forza del suo governo. Presto, è stato annunciato, le ragazze saranno ricevute dallo stesso presidente.

Le studentesse rapite il 14 aprile 2014 mentre erano a scuola nella città di Chibok, nel nord-est del Paese, sono 276. Solo una cinquantina tra le giovani in quel momento nella scuola riuscirono a fuggire. Numerose decine sono poi state liberate in questi anni a gruppi, mai numericamente così consistenti come quello di cui è stata data notizia in serata. Finora nelle mani dei Boko Haram c'erano ancora 195 prigioniere.

La tragedia era stata all'origine di un movimento mondiale che chiedeva la liberazione delle ragazze ed è stato denominato 'Bring Back Our Girls'. L'organizzazione nigeriana che rappresenta le famiglie delle ragazze in nottata ha twittato che «le speranze sono grandi a proposito del numero delle giovani liberate. Speriamo che il numero più alto sia quello vero e che venga confermato». Alcune fonti di stampa infatti hanno riferito che solo 50 studentesse hanno ritrovato la libertà. Da quando hanno avviato la loro jihad contro il governo di Abuja i Boko Haram hanno ucciso oltre 20mila persone e costretto ad abbandonare i loro villaggi plù di 2 milioni di persone.

LE REAZIONI
«Che gioia apprendere qui in Nigeria la liberazione delle 82 studentesse rapite tre anni fa da Boko Haram! Queste ragazze sono state portate via dalla loro scuola, durante una lezione. Possiamo solo immaginare quello che avranno dovuto subire durante questi anni di prigionia. Il loro percorso di reinserimento sarà lungo e difficile ma mi auguro che potranno tornare a vivere una vita normale». Lo afferma la presidente della Camera, Laura Boldrini. «Il terrorismo islamista, in tutte le sue versioni, colpisce ovunque nel mondo, non solo in Europa. Dappertutto vuole imporre il suo dominio e le sue idee oscurantiste. Odia la libertà, la cultura e odia le donne. È una minaccia globale e c'è bisogno di una reazione globale. Solo così sarà sconfitto. Ora non dimentichiamoci delle altre ragazze nelle mani dei terroristi», conclude Boldrini.

Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano: «Grande gioia per 82 studentesse liberate in Nigeria.
Il terrore può essere sconfitto. Ora liberazione di tutte le altre!», ha twittato il titolare della Farnesina,
© RIPRODUZIONE RISERVATA