Picchiata con mazze da baseball, senza cibo né acqua: coppia tortura la figlia 12enne che pesa solo 26 chili

La casa della famiglia Ranot
di Federica Macagnone
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Mercoledì 6 Agosto 2014, 17:58 - Ultimo aggiornamento: 8 Agosto, 16:42
La vita di Maya Ranot era un inferno. Pestaggi, ricoveri in ospedale, ossa rotte e cicatrici.



A 12 anni, poco prima di raccontare cosa aveva subito dal padre e dalla matrigna, il suo peso era di 26 chili. Si reggeva a malapena in piedi quando ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini dopo 3 anni di pestaggi. Alla polizia ha raccontato che non aveva mai parlato prima per non smembrare la famiglia, rischiando che venissero mandati in affidamento i suoi fratelli. Ma quando le forze le erano iniziate a mancare, costretta in un letto d'ospedale per l'ultimo attacco sferrato dalla matrigna, non le era rimasto che uscire dall'incubo.



I genitori, una coppia del Queens, New York, adesso sono dietro le sbarre, ma le crudeltà che Maya ha dovuto subire sono inenarrabili. La ragazza veniva selvaggiamente picchiata con tutto quello che capitava sotto mano ai due: mattarelli di legno, manici di scope, bastoni in metallo fino ad arrivare a una mazza da baseball. Una escalation di violenza nella casa degli orrori dove la 12enne veniva presa a calci, pugni e costretta a fare docce fredde mentre il padre la picchiava con una cintura. L’uomo, Rajesh Ranot, 46 anni, e la matrigna Sheetal Ranot, 31 avevano anche deciso di farla morire di fame: spesso la tenevano per giorni chiusa a chiave nella sua cameretta con le finestre sbarrate da metallo arrugginito, senza cibo né acqua.



Le indagini sono partite dopo l'ultima aggressione: la matrigna le aveva rotto il polso sinistro con un bastone di metallo provocando una ferita profonda a tal punto che, quando i soccorsi sono arrivati, la ragazzina era in una pozza di sangue. Trasportata in ospedale in avanzato stato di denutrizione e con addosso abiti sudici, Maya è stata ricoverata all'Elmhurst Hospital per un intervento chirurgico al polso e diversi punti di sutura al ginocchio.

I medici hanno scoperto che il corpo della 12enne era coperto di lividi, tagli e cicatrici e hanno chiamato la polizia. Dopo il ricovero la ragazzina è stata affidata a un parente e lì ha trovato il coraggio per raccontare tutto cosa accadeva nella casa degli orrori. «Per fortuna ha parlato - ha detto il procuratore distrettuale Richard Brown – non è difficile immaginare che questo caso poteva concludersi con la morte della bambina».



Sgomento tra i vicini di casa che non vedevano spesso la ragazzina e hanno descritto il tassista Rajesh Ranot come un uomo sempre di pessimo umore. «Era il tipo di persona che sarebbe in grado di prendere a schiaffi anche il suo migliore amico - ha detto Trinny, 51 anni, vicino della famiglia – ho sempre avuto l'impressione di non potermi fidare di lui». La matrigna rischia fino a 25 anni per aver mandato Maya in ospedale. Il padre, con l'accusa di aggressione, rischia fino a sette anni.