John Lennon, l'assassino resta in carcere: negata per la nona volta la libertà vigilata

Mark David Chapman dovrà attendere altri due anni per inoltrare nuovamente la richiesta
di Rachele Grandinetti
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Martedì 30 Agosto 2016, 14:44 - Ultimo aggiornamento: 31 Agosto, 12:36
Negata per la nona volta la libertà vigilata a Mark David Chapman, l’uomo che uccise John Lennon la notte dell’8 dicembre del 1980. La commissione giudicante dello stato di New York, infatti, ha respinto la proposta: “Il rilascio sarebbe incompatibile con il benessere della società e sminuirebbe la gravità del crimine e il rispetto della legge”, hanno dichiarato i membri. Yoko Ono, d’altronde, si è sempre opposta a questa soluzione. Secondo il New York Daily News è il quinto tentativo da parte di Chapman nell’anno 2016. L’uomo continuerà a scontare la sua pena dietro le sbarre e dovrà aspettare altri due anni per inoltrare nuovamente la richiesta.

Dopo 30 anni trascorsi nel carcere di Attica (proprio lo stesso di cui parlava Lennon nel brano Attica State), nel 2012 Chapman è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Wende, a Buffalo. Due anni dopo, l’assassino ha dichiarato di essere stato un “idiota” per aver ucciso il cantante e musicista dei Beatles e di aver trovato Gesù. Ma l’ammissione di colpa e il suo cuore pieno di fede non gli valsero uno sconto di pena. In quella occasione Chapman disse anche che era “confuso” e che aveva bisogno di attenzioni all’epoca e se la prese con lui, con un innocente. Quell’8 dicembre davanti all’edificio Dakota, dove Lennon aveva abitato negli ultimi sette anni della sua vita, proprio di fronte a Central Park, Chapman sparò cinque colpi: quattro proiettili colpirono il musicista e uno di questi trapassò l’aorta. Dopo aver sparato, Chapman rimase impassibile sulla scena del crimine. Aveva con sé una copia de “Il giovane Holden”; si mise a leggere fino all’arrivo della polizia e quando gli chiesero se era cosciente dell’accaduto rispose: “Sì, ho appena sparato a John Lennon”. 
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