Russia, la commissione elettorale blocca l'oppositore di Putin Navalny: non può candidarsi

Russia, la commissione elettorale blocca l'oppositore di Putin Navalny: non può candidarsi
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Lunedì 25 Dicembre 2017, 16:16 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 12:43
La Commissione elettorale centrale russa ha respinto la candidatura alle prossime presidenziali del 18 marzo del blogger e oppositore politico Alexei Navalny che ha subito dopo chiesto di boicottare il voto, dove è super favorito il presidente Valdimir Putin.

Il divieto di candidatura alle presidenziali russe per il leader dell'opposizione «getta seri dubbi sul pluralismo politico in Russia e la prospettiva di elezioni democratiche il prossimo anno». Così un portavoce dell'Alto rappresentante Ue Federica Mogherini dopo la decisione della Commissione elettorale centrale russa. «Accuse politicamente motivate non dovrebbero essere usate per impedire la partecipazione politica», per questo, ha sottolineato il portavoce, «ci aspettiamo che le autorità russe garantiscano un terreno di gioco equo, incluso per le elezioni presidenziali». L'Ue si aspetta quindi che l'Osce venga invitata per una missione di osservazione elettorale, e baserà la sua valutazione del processo elettorale sui risultati di quest'ultima così come ha già fatto in passato.

Navalny la vigilia di Natale durante una manifestazione a Mosca aveva affermato di avere raccolto abbastanza sostegno da essere autorizzato a presentarsi alle prossime presidenziali. I suoi sostenitori si erano radunati in 20 città russe per appoggiare la raccolta delle firme necessario ad appoggiarne la candidatura. Parlando da un tendone sulle rive della Moscova, sotto la neve, Navalny ha definito il capo del Cremlino, che in primavera correrà per un quarto mandato, un «cattivo presidente». Il blogger aveva sostenuto di essere orgoglioso di presentarsi come candidato «di tutto il paese» e aveva reso noto di aver consegnato le firme alla Commissione elettorale centrale russa.

La partecipazione dell'attivista alle elezioni era in dubbio fin dall'inizio perché secondo la legge chi ha subito una condanna non può candidarsi alla presidenza se non dieci anni dopo la conclusione della pena. Navalny, principale oppositore di Putin, è stato ripetutamente condannato negli ultimi anni, ma è sempre dichiarato vittima di una persecuzione giudiziaria e ha accusato il Cremlino di boicottare la sua candidatura.

 
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