Nantes, invocando Allah investe i passanti e si pugnala: dieci feriti al mercato di Natale

Nantes, invocando Allah investe i passanti e si pugnala: dieci feriti al mercato di Natale
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Lunedì 22 Dicembre 2014, 20:17 - Ultimo aggiornamento: 23 Dicembre, 13:16

Natale di paura in Francia: non si ferma la serie nera di violenze scandite al grido del Profeta. Stasera a Nantes - tra le mille luci del mercatino di Natale - un automobilista a bordo di un camioncino bianco si è volontariamente schiantato contro la folla, ferendo almeno undici persone, di cui cinque in modo grave.

Per il quotidiano locale, Ouest-France - che cita la testimonianza di diverse persone presenti e di un poliziotto - al momento di lanciarsi contro il chioschetto del vin brulè, l'uomo, 44 anni, avrebbe gridato 'Allah Akbar' (Allah è grande).

Poi il drammatico tentativo di suicidio, con nove colpi di pugnale. Un episodio praticamente identico a quello che domenica sera ha terrorizzato Digione, quando un automobilista con gravi problemi psicologici, a bordo della sua Renault Clio usata come l'arma di un killer, ha deliberatamente investito tredici passanti in diversi angoli della città, anch'egli al grido di 'Allah Akbar'. E sempre lo stesso slogan ha scandito il militante convertito all'Islam che venerdì scorso si è presentato in commissariato a Jouè-lès-Tours, nel centro del Paese, accoltellando tre poliziotti.

Sul suo profilo Facebook, il ragazzo di appena vent'anni - poi abbattuto dagli agenti - aveva pubblicato la bandiera nera dei terroristi dell'Isis. «Serve estrema vigilanza», avverte il presidente Hollande. «Il rischio terrorismo non è mai stato così elevato», rincara il premier Valls. Per il suo impegno contro lo Stato islamico,la Francia - unico Paese europeo ad effettuare raid aerei nei cieli dell'Iraq insieme agli Usa - ha già pagato un pesante tributo di sangue, con l'uccisione di Hervè Gourdel, l'alpinista rapito a settembre in Algeria e sgozzato da un gruppo di fondamentalisti affiliati all'Isis.

A rendere la Rèpublique particolarmente esposta, c'è poi la sua missione anti-jihad nel nord del Mali o la legge contro il divieto del velo nei luoghi pubblici. Prima comunità islamica d'Europa - con circa 5-6 milioni di musulmani - Parigi deve anche fare i conti con un esercito di connazionali, spesso indottrinati sul web, che cedono alle sirene della Guerra Santa. «Abbiamo oltre un migliaio di individui coinvolti dalla jihad in Siria o in Iraq, oltre trecento sono lì», ha avvertito il premier, invitando «tutta la società a reagire».

Di madre algerina e padre marocchino, l'automobilista folle di Digione - che ha ferito tredici persone, due in modo grave - ha detto di aver agito per le sofferenze dei bambini palestinesi e ceceni. Ma la procura esclude l'ipotesi di «atto terroristico» preferendo parlare del gesto di uno «squilibrato» con gravi problemi psicologici. Il movente dell'Islam radicale sembra invece accertato per l'aggressione contro gli agenti a Jouè-Lès-Tours. Lo scorso anno, la madre del ragazzo, originario del Burundi, si rivolse alla polizia per segnalare la radicalizzazione del figlio.

Quello di Nantes è stato un attacco «deliberato», ma anche «un'azione isolata» e per questo «non si può parlare di un atto di terrorismo». Così la procuratore capo della città francese, Brigitte Lamy, la quale ha sottolineato come dietro il gesto dell'investitore - che si è poi pugnalato - non risulti «una rivendicazione particolare». Lamy ha peraltro aggiunto che l'uomo era «noto ai servizi di sicurezza» francesi, ma senza dire per quali precedenti.

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