Scambio di accuse tra Kiev e Mosca: un missile terra-aria o un caccia le ipotesi

Scambio di accuse tra Kiev e Mosca: un missile terra-aria o un caccia le ipotesi
di Giuseppe D'Amato
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Venerdì 18 Luglio 2014, 08:38 - Ultimo aggiornamento: 10:53
MOSCA - Ci vorranno soltanto poche ore, poi tutta la tragica verit emerger.





L’area in cui è stato abbattuto l’aereo malese è oggi forse una delle zone più controllate al mondo dai satelliti militari. Il problema è semmai se vi saranno le giuste volontà politiche internazionali. Proprio ieri l’Occidente ha approvato pesanti sanzioni economiche contro la Russia. Tante sono le domande che sorgono in queste ore. La prima è cosa ci facesse un aereo civile sopra al Donbass in fiamme, dove negli ultimi giorni sono stati abbattuti un cargo ed un caccia di Kiev. Da mesi le compagnie russe, ad esempio, evitano addirittura il volo sull’Ucraina se non è strettamente necessario. La seconda questione è come sia possibile che armi sofisticatissime siano utilizzate in una guerra civile, all’apparenza dalle dimensioni limitate. Il rimpallo di responsabilità tra i separatisti, Kiev e Mosca è continuo. Secondo alcuni esperti il missile può essere stato sparato soltanto dalla fascia sottostante, ossia dal Donbass. Dalle prime ricostruzioni pare di rileggere la storia di Ustica del 1980. Poche ore prima dell’incidente le autorità ucraine hanno reso noto che le milizie filo-russe sono entrate in possesso del temibile sistema “Buk” a lungo raggio. Nella zona ad est di Donetsk erano nel frattempo in volo dei caccia di Kiev, mentre il Boeing 777 transitava. I separatisti hanno sempre ammesso di avere a disposizione - a parte carri armati e ultramoderni bazooka anti-aereo a corto raggio - altri tipi di armi, ad esempio lo “Strelka”, che, però, può raggiungere al massimo un’altezza di 5mila metri. Con questi tipi di missili sono stati distrutti tanti elicotteri a Slavjansk.



LA COINCIDENZA

Fonti russe parlano di «provocazione» organizzata da Kiev. Dall’altro fronte invece, a dimostrazione delle accuse ai filorussi, si fa notare un tweet postato da Igor Strelkov, ufficiale russo che comanda i miliziani del Donbass. Ieri pomeriggio, quando la notizia della tragedia si era appena diffusa, il militare ha postato due immagini dell’aereo abbattuto commentando: «Vi avevamo avvertito: non volate nei nostri cieli». Strana appare inoltre la coincidenza dell’annuncio ucraino con la quasi immediata distruzione del velivolo malese. Se è stato un missile, dice l’ex comandante del sistema di difesa aerea di Mosca, il generale Soloviov, «è stato un Buk oppure un S-300. Gli altri non arrivano a quell’altezza». L’altra possibilità è che sia stato un caccia militare, ma i russi non avevano aerei in volo. Secondo altre informazioni non verificabili il governo di Kiev aveva appena inviato un’unità specializzata missilistica. Gli ucraini temono un possibile attacco dei russi e stanno approntando le difese necessarie. Comunque i portavoce dei miliziani filo-russi hanno poi in parte ammesso di avere qualcosa di simile ai Buk nel loro arsenale, aggiungendo però che non sono utilizzabili.



LA SITUAZIONE

Sul terreno la situazione è delineata. I separatisti controllano soltanto tre grandi città: Donetsk, Gorlovka e Lugansk. Il Donbass del nord è caduto nelle mani dei governativi, come il porto strategico di Mariupol. L’esercito ucraino sta tentando di chiudere la frontiera con la Russia, attraverso la quale passerebbero armi e rifornimenti ai ribelli. A Donetsk il potere è stato preso dai miliziani ritiratisi da Slavjansk. Ma in città ci sono gruppi che rispondono agli ordini di altri comandanti, in disaccordo fra loro.
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