Saad Dawabcheh, il papà di Ali, il bimbo di 18 mesi bruciato vivo in un attacco di estremisti ebrei, è morto nell'ospedale israeliano di Soroka, a Ber Sheva, in cui era ricoverato per le ustioni riportate sull'80 per cento del corpo.
L'attacco degli estremisti ebrei è avvenuto la notte del 31 luglio nella casa in cui la famiglia abitava a Duma, un villaggio vicino a Nablus, in Cisgiordania. Sulle pareti della casa attaccata c'era una grande Stella di Davide e scritte in ebraico: "Vendetta", e "Viva il Messia".
Dawabsheh aveva 31 anni.
Le autorità palestinesi e israeliane hanno organizzato il trasporto della salma per i funerali previsti oggi a Nablus.
Fonti locali dopo l'attacco hanno riferito di aver visto quattro figure, da loro ritenute coloni ebrei, mentre lanciavano bottiglie incendiarie all'interno delle due case. Alcuni abitanti hanno cercato di inseguirli, ma gli attaccanti sono riusciti a dileguarsi. L'incendio potrebbe essere una ritorsione per l'uccisione di un colono avvenuta un mese fa nella stessa zona.