Montpellier, preso il killer del convento: è un ex paracadutista. Esclusa la pista jihadista

Montpellier, preso il killer del convento: è un ex paracadutista. Esclusa la pista jihadista
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Venerdì 25 Novembre 2016, 18:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Novembre, 13:12

Dopo quasi 24 ore di caccia all'uomo è stato fermato il presunto killer sospettato dell'assalto di ieri sera nella casa di riposo per anziani monaci e missionari di Montferrier-sur-Lez, nel dipartimento dell'Hérault, nel sud della Francia. Secondo informazioni raccolte da LeParisen.fr, l'uomo sarebbe un ex militare paracadutista. Disoccupato di 47 anni, in passato avrebbe lavorato come aiuto-infermiere nell'ospizio. In tarda mattinata, il procuratore di Montpellier, Christophe Barret, aveva scartato la pista del terrorismo islamico: «Ci orientiamo verso una pista locale, qualcuno che era legato a questa casa di riposo. Allo stato attuale dell'inchiesta non c'è alcun elemento che proverebbe un qualsiasi legame con il terrorismo islamico».

Nella residenza dei religiosi in pensione l'allarme è scattato ieri sera intorno alle 21.45, quando un'assistente sanitaria ha chiamato la polizia per segnalare l'irruzione di un uomo incappucciato e armato di un coltello e di un fucile a canne mozze. L'assalitore l'aveva prima legata e imbavagliata lasciandola a terra, ma lei è riuscita a liberarsi e a comporre il numero di emergenza. Nel frattempo, colui che più che un jihadista sembra essere uno squilibrato legava e imbavagliava Catherine, un'altra donna di 54 anni responsabile della lavanderia, che ha poi ucciso con tre colpi di pugnale. Madre di un ventenne, è stata ritrovata in una pozza di sangue. Da ieri notte le ricerche del fuggitivo sono andate avanti senza sosta, con la mobilitazione di almeno 130 gendarmi e di un elicottero. Chiunque circolasse nella zona è stato fermato ai check-point e fatto scendere per verificare l'interno di ogni auto di passaggio. Oggi, il presidente Francois Hollande ha reso omaggio all'operato delle forze dell'ordine mentre la diocesi di Montpellier si è detta sotto choc per il violento assalto all'ospizio in cui risiedono una sessantina di anziani missionari in Africa spesso con problemi di salute o di vecchiaia. Nessuno di loro ha meno di 75 anni.

Nella Francia in stato d'emergenza per l'allerta terrorismo emergono intanto nuovi dettagli sull'attentato sventato del primo dicembre dopo l'arresto lo scorso fine settimana tra Marsiglia e Strasburgo di una rete di potenziali jihadisti, quattro francesi e un marocchino, sul punto di passare all'azione. Si tratta di «effettivi dell'Isis telecomandati dalla zona tra Siria e Iraq», ha riferito il procuratore antiterrorismo Francois Molins, precisando che le due cellule pronte a colpire ricevevano ordini diretti dai feudi dello Stato islamico con un servizio di messaggistica criptata. Tra l'altro, la notte del fermo avevano scaricato l'applicazione Persicope che consente di filmarsi in diretta. Oggi, dopo il lungo fermo, intorno a mezzogiorno, sono stati condotti al Palazzo di Giustizia di Parigi e messi sotto esame per associazione criminale di stampo terrorista. Per tutti e cinque la procura ha chiesto la custodia cautelare. Il loro arresto dopo mesi di indagini ha permesso di evitare un «passaggio all'azione letale», ha rivelato Molins, aggiungendo che armi, istruzioni e «documenti molto chiari di giuramento» all'Isis sono stati rinvenuti durante le perquisizioni in casa loro. Dall'inizio dell'anno sono 418 le persone arrestate dall'antiterrorismo di Parigi: di queste, 143 fermate dal primo settembre. E nel 2016 sono stati sventati più di 20 attentati. In Francia lo stato d'emergenza è previsto fino a gennaio ma il presidente Hollande ha proposto di prolungarlo fino a maggio 2017, a conclusione delle elezioni presidenziali.

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