Monaco, rilasciato il 16enne amico di Sonboly. Ma forse sapeva del piano

Ali Sonboly
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Domenica 24 Luglio 2016, 14:19 - Ultimo aggiornamento: 26 Luglio, 13:42

È stato rilasciato il 16enne afgano amico dell'attentatore di Monaco che era stato arrestato in relazione alla strage del centro commerciale. Il giovane resta tuttavia sotto indagine per non aver informato le autorità sull'attacco, di cui sarebbe stato a conoscenza in anticipo.

Gli investigatori hanno rintracciato una comunicazione via WhatsApp - poi cancellata - tra i due ragazzi. Secondo la polizia, questo elemento suggerisce che il 16enne aveva incontrato l'attentatore, il 18 enne tedesco-iraniano Ali Sonboly, sul luogo della strage, ed era a conoscenza che Ali fosse armato. I due si erano conosciuti l'anno scorso perché entrambi pazienti in un reparto psichiatrico. Entrambi erano in cura per dipendenza da videogiochi e altre problematiche.
 Il 16enne era già stato ascoltato venerdì, poi, alcune incongruenze e contraddizioni avevano spinto la procura a disporne l'arresto.

 

 

La polizia ha aggiunto che il 16enne potrebbe aver avuto un anche un ruolo nella pubblicazione del falso annuncio su Facebook in cui si invitavano i ragazzi nel luogo della sparatoria. Intanto è emerso che Sonboly si era recato a Winnenden, nei pressi di Stoccarda, dove nel 2009 uno studente 17enne uccise 15 persone in una scuola. Nel pc dell'attentatore di Monaco sono state trovate foto del posto. È stato detto in una conferenza stampa della Polizia criminale a Monaco che indaga sulla strage di venerdì. Dietro la strage di Monaco «non c'è nessuna motivazione politica o spinta dall'estero», viene puntualizzato. E' stato inoltre confermato che nel pc di Ali Somboly è stato trovata una copia del manifesto di Breivik, l'assassino di Utoya. Sonboly inoltre aveva scritto un «manifesto», una specie di testamento. 

Nessuna delle vittime di Ali Sonboly era nella sua stessa classe, un liceo tecnico, ha precisato il procuratore capo di Monaco Thomas Steinkraus. L'attentatore non ha scelto «specificamente» le sue vittime ma programmava la strage dalla scorsa estate. Secondo gli inquirenti è «solo un caso» il fatto che diverse persone con background da immigrati siano tra le vittime. La circostanza sarebbe legata che solitamente il McDonald's dove è iniziata la strage è frequentato da ragazzi immigrati. Sono stati 60 i colpi esplosi dall'attentatore nel centro commerciale di monaco: 57 di questi sono sicuramente da attribuire alla sua pistola comprata su internet.

L'attentatore era stato oggetto di bullismo da parte dei suoi compagni di classe nel 2012, ha quindi confermato Steinkraus-Koch, aggiungendo che il ragazzo era stato nel 2015 ricoverato in una struttura sanitaria per problemi di sociopatia e difficoltà relazionali ed era ancora in cura per malattie psichiatriche. Nell'appartamento dove il diciottenne viveva con la famiglia sono stati trovati psicofarmaci, ricette e diagnosi di trattamenti sanitari psichiatrici legati a crisi di ansia e disordini psichiatrici.
I genitori dell'assassino di Monaco non sono stati ancora interrogati. Secondo la polizia, il padre avrebbe riconosciuto il figlio in un video della strage che circolava sulla rete. A quel punto è stato lui stesso ad andare in una caserma della polizia a dire che sospettava che il protagonista di quel video e della strage fosse il proprio figlio.

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