Notte di Natale con proteste a Berkeley, in Missouri, per l'uccisione di un 18enne afroamericano da parte di un agente di polizia bianco che ha detto di aver sparato per legittima difesa, poichè il ragazzo gli aveva puntato contro una pistola.
Versione che sembra essere avvalorata dai filmati di tre telecamere di sorveglianza della stazione di servizio dove è avvenuta la sparatoria, martedì scorso. Decine di persone hanno inscenato un "die-in", sdraiandosi sull'asfalto nei pressi della stazione di servizio dove è morto il ragazzo, che si chiamava Antonio Martin.
La polizia, in tenuta antisommossa, è intervenuta, arrestando sette o otto persone, secondo quanto hanno reso noto fonti ufficiali della cittadina, che sorge a pochi chilometri da Ferguson, dove lo scorso agosto un altro teenager afroamericano, di nome Michael Brown, questa volta disarmato, è stato ucciso da un agente bianco.
L'uomo che gli ha sparato a sangue freddo e si è poi suicidato, aveva affermato di volere così vendicare la morte di Brown e anche di un altro nero, Eric Garner, soffocato da un agente a Staten Island nel corso di un arresto. A Berkeley i manifestanti sono scesi ieri in strada per la seconda notte consecutiva, e oltre al "die-in" a decine si sono anche radunati ad una chiesa dove era in corso la messa di Natale, per una veglia di preghiera. Secondo Abc News, complessivamente le manifestazioni sono però state tranquille, mentre le autorità locali hanno sottolineato che si tratta di una situazione molto diversa dalle proteste che sono andate avanti per mesi a Ferguson.