Miss Universo a Mosca, il presentatore gay sfida le leggi di Putin

Il presentatore di Miss Universo, Thomas Roberts
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Venerdì 8 Novembre 2013, 12:31 - Ultimo aggiornamento: 9 Novembre, 10:00
Il concorso di bellezza di Miss Universo, il concorso di bellezza internazionale organizzato dal miliardario americano Donald Trump che quest'anno, alla sua 62esima edizione, per la prima volta nella storia si terr a Mosca, rischia di trasformarsi in un "boomerang" per Putin. Perché il presentatore della finalissima di sabato 9 ottobre, Thomas Roberts, apertamente gay, ha deciso di accettare l'invito per sfidare le leggi anti-omosessuali del Cremlino.



IL CASO C'è grande attesa per la serata, che si terrà nella lussuosa Crocus City Hall, una vetrina internazionale per la Russia prima delle Olimpiadi di Soci 2014, l'evento che verrà trasmesso in mondovisione per almeno 600 milioni di spettatori.



Ben 86 le bellissime in gara tra cui la Miss Italia Luna Voce. Capo giuria il solista degli Aerosmith, Steve Tyler. E in sala ad ammirare le bellezze universali dovrebbe esserci, come invitato speciale dello stesso Trump, anche il presidente russo Vladimir Putin. Ma le polemiche potrebbero adombrare, o vivacizzare, la competizione, nata in un locale di Long Beach, in California, nel 1952. Prima ancora di arrivare in Russia, infatti, uno dei presentatori della finale (accanto alla ultima Miss Universo 2012, l'americana Olivia Culpo, e la ex Spice Girls Melanie Brown), il giornalista tv americano Thomas Roberts, apertamente gay, in un articolo sulla MSNBC, ha sfidato la contestata legge russa contro la «propaganda gay», dicendo di aver accettato di presentare il Concorso come «tentativo per rendere gli omosessuali più visibili».



A Mosca Roberts sarà accompagnato dal suo fidanzato: «Dobbiamo essere visibili, e come diceva Harvey Milk, dobbiamo dare loro la speranza», ha scritto. Nei mesi scorsi associazioni mondiali per i diritti Lgbt avevano già criticato Trump che si sarebbe "venduto" alla Russia, chiudendo un occhio sui diritti umani per conquistare il pubblico dell'Est. Invitando anche al boicottaggio. E gli scandali non sono mancati nemmeno alla vigilia: il 25 ottobre gli organizzatori hanno rifiutato di ammettere alla gara Miss Kosovo, dal momento che Mosca, alleata della Serbia, non riconosce l'indipendenza del suo paese.



E anche Miss Albania per solidarietà etnica si è ritirata dalla gara. Qualche critica alle selezioni di questi giorni delle più belle del mondo, apparse nei loro costumi tradizionali nazionali, a detta di molti carnevaleschi fino al kitsch. A gettare scompiglio anche il tweet di uno dei giurati che ha diffuso in anticipo i nomi delle favorite, risultato poi un falso.



Costi dei biglietti piuttosto esosi, fino a 80mila rubli, cioè 1800 euro, per la platea. Più more che bionde le aspiranti reginette: domani verranno annunciati i nomi delle finaliste. Le favorite: Francia, Venezuela, Portorico, Filippine e Miss Russia, la tatara Elmira Abdrazakhova. Mai un'italiana ha vinto il titolo. Nel 2002 la russa Oksana Fiodorova fu incoronata Miss Universo, ma poi clamorosamente «detronizzata» per il suo rifiuto di partecipare agli eventi pubblici: avrebbe rinunciato alla corona per non poter conciliare gli impegni richiesti dalla carica con i suoi studi.
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